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 2018  febbraio 24 Sabato calendario

Tim indietreggia sulla tv on line e riapre la guerra con Mediaset

Giù le mani dall’Isola dei famosi, caro Bolloré. Mediaset 1-Vivendi 0. Il primo round dell’ennesima sfida tra il gruppo del Biscione e l’armata del finanziere brètone si è chiusa con una piccola ma significativa vittoria per le tv di casa Berlusconi. 
Il tribunale delle imprese di Roma ha imposto a Dailymotion, un portale web controllato al 100% da Vivendi di rimuovere immediatamente tutti i video con immagini de “L’Isola dei famosi” caricati sul sito senza alcuna autorizzazione. Ogni giorno di ritardo nella cancellazione dei video sarà punito con una penale di 10.000 euro. 
Caso mai ci fossero dubbi sul clima di guerra (per ora) fredda tra i due ex amici, l’episodio serve a rimuoverli. Lunedì, la squadra dei legali di Mediaset si presenterà alla camera arbitrale di Milano per il tentativo di mediazione con i rappresentanti transalpini, ma si tratterà di un gesto puramente formale, tanto per sottolineare la “buona volontà” delle parti. Poi, il giorno dopo, il duello si sposterà in Tribunale per la prima udienza della causa che dovrà stabilire l’indennizzo (richiesta sui 3 miliardi, comprensivo dei danni e dell’esecuzione del contratto di vendita di Premium) a vantaggio di Mediaset. 
Sul gruppo francese incombe, tra l’altro, l’obbligo imposto da Agcom di congelare la parte eccedente il 10% della quota in Mediaset. 
STRATEGIA 
Vivendi sta cercando di uscire dal guscio. A partire da un cambio di strategia a proposito di Telecom Italia. Visto il clima di guerra ormai aperta con il Biscione il gruppo transalpino potrebbe accantonare, riferisce Reuters, la creazione di una joint venture con Canal Plus, già vista come prima tessera per la creazione di un’offerta di contenuti comprensiva anche di programmi Mediaset. L’ad Amos Genish seguirà così altre vie. 
La priorità passa nel frattempo alla separazione della rete, progetto di cui si occupano già Goldman Sachs e Credit Suissee che sarà esaminato nel consiglio di amministrazione del prossimo 6 marzo, assieme agli altri capitoli del business plan. Non ultimo lo sviluppo della sorte di Tim Brazil. 
PERSIDERA 
La carne al fuoco, insomma, non manca. Anche perché ieri il cda è stato impegnato a sciogliere un altro nodo dell’intrigata matassa: la cessione di Persidera, capitolo che tocca da vicino la famiglia De Benedetti, attraverso Gedi partner al 30% della società dei multiplex che l’Antitrust Ue ha imposto di cedere entro fine febbraio per concedere a Vivendi il ruolo di azionista di riferimento di Tim. La partita ha riservato brividi fino all’ultimo. La coppia Raiway-F2i, fino a ieri portatori dell’unica offerta per il controllo di Persidera, hanno accettato di alzare il prezzo da poco più di 200 a 250 milioni per consentire a Gedi di ridurre la minusvalenza sui valori di carico. 
Il cda di Tim ha dato mandato di finalizzare l’affare ma non è mancato un ultimo colpo di scena: in extremis,è arrivato un altro compratore, il fondo di private equity Isquared Capital, con un’offerta (non vincolante e non sollecitata) di 300 milioni subordinata ad una due diligence da effettuarsi a tempo di record perché il gong, secondo le richieste della Ue, suonerà il 28 febbraio sera. Salvo sorprese.