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 2018  febbraio 25 Domenica calendario

Buffett guadagna 29 miliardi grazie a Trump e al suo Fisco

Milano. La riforma fiscale voluta dal presidente Donald Trump frutta al finanziere più famoso d’America, 29 miliardi di dollari. Eppure Warren Buffett, patron della Berkshire Hathaway, non solo non è mai stato tra i simpatizzanti di Trump ma è stato un grande sostenitore di Hillary Clinton. E insieme a Bill Gates fa parte di una cerchia di miliardari molto attivi in beneficenza. Fatto sta che la holding dell’oracolo di Omaha ha chiuso il 2017 con utili in aumento dell’ 87%, per lo più legati alla riforma che ha ridotto gli obblighi di accantonamenti differiti di Berkshire per gli investimenti azionari in portafoglio, e così i profitti netti della holding sono saliti a 44,94 miliardi di dollari nel 2017 (di cui 29 attribuibili alla riforma fiscale), dai 24,07 del 2016. Con una simile mole di utili e forte di un’ingente liquidità, Buffett ha ribadito che la Berkshire ha bisogno di «fare uno o più importanti acquisizioni», ma che in questa fase positiva di Wall Street le buone società da acquisire «sono difficili da trovare». L’oracolo di Omaha ha poi paragonato gli amministratori delegati Usa ai teenager. «Consigliare ai Ceo di non fare acquisizioni oggi – ha detto – è come suggerire a un teenager in piena fase ormonale di avere una normale vita sessuale». Per Buffett, le valutazioni di molte aziende sono tali da rendere rischiosa qualunque operazione di M&A. Anche perché finanziandosi «con un debito straordinariamente economico» in mancanza «di valutazioni razionali» si rischia di alimentare una nuova bolla. Infine il finanziare americano che ad agosto compirà 88 anni, ha annunciato che ridurrà sempre più i suoi incarichi al di fuori della holding che ha fondato, per questo ad aprile, con la scadenza naturale del consiglio, uscirà dal cda di una delle grandi aziende in cui ha investito, ovvero il colosso alimentare Kraft Heinz (di cui la Berkshire è il primo azionista con il 26,7%).