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 2018  febbraio 24 Sabato calendario

La sfida di Colla alla Cgil autarchica della Camusso

 In 112 anni di storia della Cgil non era mai accaduto: tre sfidanti in corsa per conquistarne la guida. Uno schema di gioco diverso da quello tradizionale: il candidato alla carica di segretario scelto in alto e poi condiviso dalla base. Dentro la novità della sfida a tre, segno dei tempi, una novità potenzialmente ancora più grande. Accanto ai due sfidanti attesi – Serena Sorrentino (in piena continuità con la segretaria uscente Susanna Camusso) e Maurizio Landini, battagliero ex leader dei metalmeccanici – in corsa c’è anche l’emiliano Vincenzo Colla, un personaggio ancora sconosciuto al “grande pubblico” e che si presenta con un programma marcatamente riformista, che punta a superare la stagione dell’isolazionismo che ha contraddistinto la Cgil negli ultimi 16 anni.
Nella stagione delle segreterie Camusso ed Epifani, il più grande sindacato italiano ha alzato la bandiera dell’identità ma anche dell’”autarchia”, indicendo scioperi in solitudine e rinunciando a quel ruolo di “casa” di tutta la sinistra che aveva segnato la lunga storia precedente. Una linea che ha avuto il suo suggello ai primi di dicembre: il 2 la Cgil è scesa (da sola) in piazza contro la politica pensionistica del governo, con manifestazioni non oceaniche, annunciando ulteriori <cortei e scioperi> (successivamente lasciati cadere) e l’indomani Susanna Camusso ha partecipato al varo della lista Liberi Eguali, con una plateale scelta di campo.
Fra due settimane la Cgil aprirà una stagione congressuale più lunga del solito: Camusso ha chiesto e ottenuto che il congresso venisse rinviato di otto mesi rispetto alla scadenza di maggio 2018, probabilmente nel tentativo di costruire una maggioranza – che attualmente non c’è – sulla candidatura di Serena Sorrentino. Formalmente i nastri di partenza per gli aspiranti leader saranno tagliati il 10 marzo, quando partiranno le procedure in vista del congresso e soprattutto quando saranno oramai noti i risultati elettorali e i tre candidati potranno misurare ambizioni e programmi anche sulla base del “fixing” stabilito dagli elettori.
Sono destinate a confrontarsi tre piattaforme e potenzialmente tre Cgil molto diverse tra loro. Serena Sorrentino, 40 anni, campana, segretaria della Funzione pubblica, donna bella e preparata, ha condiviso integralmente la linea Camusso in tutte le sue sfaccettature, dagli scioperi separati al no al jobs act, ricevendone un’investitura per la successione e un appoggio congressuale, per ora soltanto attribuito ma che non dovrebbe mancare. Certo, le cose di casa-Cgil sono sempre coperante da un’aura di mistero ma le manovre in vista del congresso sono iniziate: si sussurra di sondaggi per ticket e larghe intese, ma l’oggetto del desiderio, l’ex leader della Fiom Maurizio Landini è intenzionato a giocarsi la sua partita. Sulla scorta di un’identità e di battaglie riconoscibili (il conflitto come metodo, la rappresentanza, il dialogo con i movimenti) che parlano ad una parte significativa della sinistra sociale, politica e sindacale.
Ma in un contesto oramai cristallizzato da decenni (da una parte segretari e “apparato”, dall’altra la sinistra via via guidata dai vari Garavini, Trentin, Grandi, Landini), la novità che ha spiazzato questo schema consolidato è quella di un candidato riformista, appoggiato da categorie e regioni che al momento sembrano in vantaggio. Emiliano del Piacentino, ex operaio (come Landini), coprotagonista degli accordi col governo (Industria 4.0, Connettere Italia), Vincenzo Colla è conosciuto da anni in Cgil come un ragionatore, uno che di solito parla a voce bassa e che ha già fatto capire di giocarsi la sua partita su un terreno diverso dagli altri: sfida alla politica e alle controparti sul terreno dell’innovazione, compresa la questione dell’orario di lavoro, ma uscendo dall’autoreferenzialità e dalla tentazione che porta a pensare la Cgil come la sola depositaria della verità.