il Fatto Quotidiano, 26 febbraio 2018
Ma mi faccia il piacere
Fatti e olfatti. “Non credo di puzzare, eppure nessuno vuole incontrarmi per un confronto all’americana” (Matteo Renzi, L’aria che tira, La7, 12.2). “Turatevi il naso e votate Pd” (Matteo Renzi, Il Mattino, 19.2). Si è poi annusato.
Chi copia chi? “Travaglio fa il Falso quotidiano e io dei falsi non mi interesso. Deve chiedere scusa, lo farà in tribunale, il direttore del Fatto non deve scappare” (Matteo Renzi, segretario Pd, Ottoemezzo, La7, 12.4.2017). “Il Falso quotidiano, o il Fatto, come si chiama, mi accusa di aver pagato per tanti anni la mafia. Vi rendete conto che infamia buttarmi addosso un’accusa di questo genere? Io sono stato al contrario una vittima della mafia… Mi fa star male il Falso quotidiano. Adesso che ci sono le elezioni tira fuori questa storia e Travaglio ci fa anche un libro” (Silvio Berlusconi, 25.2.2018). Matteo, esci da quel corpo!
La vittima. “Io, al contrario, sono stato una vittima della mafia: per proteggere i miei figli, dovetti assumere una polizia privata” (Berlusconi, 25.2). I poliziotti privati, per la cronaca, si chiamavano Macello Dell’Utri e Vittorio Mangano.
Per via rettale. “Vi dico la cura che mi consente di restare giovane alla mia età: vi do il nome delle mie supposte!” (Berlusconi ai giovani di FI, 21.2). Le conosciamo da 24 anni: si chiamano governi Berlusconi.
Gioco pesante. “Non è facile trovare dei geni intorno, ma io vivrò fino a 120 anni quindi ho ancora un po’ di tempo per trovare il mio erede” (Berlusconi, ibidem, 21.2). Che fa, passa alle minacce?
Il rischio. “Qui si rischia che vinca la destra” (Emma Bonino, +Europa, Corriere della sera, 11.2). Quella in cui sono stata dieci anni.
Genticloni. “Questo voto è una scelta di campo” (Paolo Gentiloni, Pd, presidente del Consiglio uscente, la Repubblica, 25.2). Ecco, facci sapere qual è il tuo campo, così andiamo in un altro.
Terùn in gondoeta. “Io sono un terrone per scelta e mi vanto di esserlo!” (Renato Brunetta, veneziano, capogruppo FI alla Camera, in un comizio in Campania, 20.2). Ecco, ora fai il bravo e ripetilo nella tua Venezia.
Paura eh? “A Bruxelles temono la vittoria del M5S” (Antonio Tajani, FI, presidente del Parlamento europeo, La Stampa, 24.2). Si divertono così tanto con Tajani che temono di perderlo.
Incompetenza. “Il paragone che Renzi ha fatto tra Craxi e Di Maio a proposito della cosiddetta ‘Rimborsopoli’ è profondamente offensivo per la memoria di Bettino. Craxi era uno statista, Di Maio è un piccolo politicante” (Berlusconi, Il Dubbio, 24.2). Non sa neanche rubare.
Sgarbilax. “Ascoltatemi: per cagare non usate Guttalax, usate Di Maio, il lassativo che non vi abbandona” (Vittorio Sgarbi, candidato FI, 22.2). Ecco, fate come fa lui: aprite la bocca ed evacuate.
Napoloni. “Napolitano e il ruolo di Gentiloni: è essenziale per la governabilità” (Corriere della sera, 22.2). Aspetta, mo’ me lo segno.
Grasso che copre. “Ogni giorno emerge un impresentabile nelle liste del M5S” (Pietro Grasso, presidente del Senato e leader Liberi e Uguali, Corriere della sera, 25.2). Così non si parla degli impresentabili nelle liste di LeU.
Colpa di Virginia. “Raggi toglie i mici all’allevatrice: ‘Disturbi ai vicini’” (la Repubblica-cronaca di Roma, 24.2). Com’è noto, la sindaca di Roma importa topi ed esporta gatti.
Senti chi parla. “Il comandante De Falco crocifisse mio padre e distrusse la mia vita a 15 anni” (Rossella Schettino, figlia dell’ex comandante Francesco, corriere.it, 25.2). Suo padre invece distrusse la vita di appena 22 persone. Che sarà mai.
La parola all’esperto. “’Basta, è camorrismo’. Vincenzo De Luca scatenato contro i cronisti e Grasso” (Corriere della sera, 20.2). Il signore sì che se ne intende.
Il titolo della settimana. “M5S campagna a ostacoli. Candidato rischia 12 anni” (il Giornale, 24.2). Se si candidava in Forza Italia, era percorso netto.