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 2018  febbraio 24 Sabato calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - I CORTEI E GLI INCIDENTIREPUBBLICA.ITROMA - Giornata di manifestazioni in molte città italiane: da Roma a Milano e Palermo

APPUNTI PER GAZZETTA - I CORTEI E GLI INCIDENTI

REPUBBLICA.IT
ROMA - Giornata di manifestazioni in molte città italiane: da Roma a Milano e Palermo.

Tensioni a Milano al presidio antifascista contro il comizio di CasaPound tra manifestanti e forze dell’ordine. Un gruppo di partecipanti ha tentato di forzare un cordone di polizia al limitare di largo La Foppa: ne è nato un tafferuglio, durante il quale la polizia ha messo in atto una carica di alleggerimento che avrebbe causato alcuni contusi. 
Milano, antifascisti forzano il blocco: scontri in piazza con la polizia Condividi   Già in mattinata sempre a Milano si erano registrati i primi tafferugli dopo che una trentina di studenti avevano protestavano contro il comizio di Simone Di Stefano di CasaPound in programma nello stesso luogo nel pomeriggio sono saliti su un monumento in piazza Cairoli con uno striscione. Poco dopo è intervenuta la polizia che li ha fatto sgomberare senza caricarli perché la manifestazione non era autorizzata. Il bilancio è di alcuni contusi.

· ROMA
Si è concluso sulle note di "Bella ciao" in Piazza del Popolo a Roma il corteo organizzato dall’Anpi contro razzismi e fascismi, che insieme a tanti cittadini ha unito di fatto tutto il centrosinistra italiano aldilà della polemiche della campagna elettorale. Ad aprirlo era stato uno striscione sorretto dai segretari della Cgil Susanna Camusso e della Uil Carmelo Barbagallo. Nel retro del palco allestito nella piazza si sono incontrati il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, Matteo Renzi, le ministre Valeria Fedeli (Istruzione) e Roberta Pinotti (Difesa). Con loro anche la collega Anna Finocchiaro, responsabile per i rapporti con il Parlamento e Marianna Madia, ministra per la Pa e la semplificazione.
Corteo antifascista a Roma, l’abbraccio tra Gentiloni e Renzi: "Importante essere qui oggi" Condividi   Nelle prime file del corteo hanno sfilato il vicesegretario Pd Maurizio Martina, la presidente della Camera Laura Boldrini, Nicola Fratoianni, Susanna Camusso, Nicola Zingaretti, Walter Veltroni, Carlo Smuraglia, Riccardo Magi (+Europa), Andrea Orlando, Pietro Grasso, Roberta Speranza e Pierluigi Bersani (LeU) che ha colto l’occasione per ribadire "Se uno fa il saluto romano e ha quei simboli non può partecipare alle elezioni: bisogna dirlo con chiarezza, chi è fuori dalla Costituzione è fuori".

E’ terminato l’altro corteo di Roma, quello promosso dal sindacato Si.Cobas per l’abolizione del Jobs Act. La manifestazione si è snodata lungo via Cavour per poi terminare in piazza Madonna di Loreto. "E’ stata una grande giornata di lotta", hanno detto al megafono gli organizzatori.

In piazza di Porta San Giovanni si è tenuta la manifestazione statica, promossa da esponenti del movimento No Vax contro l’obbligatorietà vaccinale. Infine un sit-in è stato organizzato davanti al Cie di Ponte Galeria da Gruppi Antagonisti

· MILANO
Tanti i militanti leghisti che si sono radunati  in piazza Duomo, dopo il corteo partito da Porta Venezia, per il comizio del segretario Matteo Salvini al quale non ha partecipato il governatore uscente della Lombardia Roberto Maroni. Nella piazza del Carroccio, transennata ma pacifica, lo slogan dominante è stato “Prima gli italiani”, mentre tra i militanti si schierano anche il candidato alle regionali Attilio Fondata e l’ex ministro Roberto Calderoli.
Milano, sfila l’orgoglio leghista: "Non c’entriamo niente coi fascisti". Ma tra i militanti CasaPound non dispiace Condividi   Ieri il sindaco Sala aveva invitato a tenere alto il livello di attenzione: "Siamo attenti, abbiamo fatto un incontro con prefetto e questore, ci saranno momenti di possibile tensione - aveva spiegato a margine di un appuntamento elettorale - Le forze dell’ordine sono pronte, sono stati chiamati più uomini. Richiamo tutti a manifestare ma con civiltà".

· PALERMO
Due i cortei che hanno animato il centro della città. Da un lato la marcia antifascista, dall’altro il comizio di Forza Nuova con la presenza del leader nazionale Roberto Fiore che è stato spostato da piazza Croci, dove era previsto, all’Hotel Excelsior. 
Il primo, organizzato da Potere al popolo, è partito da piazza Verdi dove si è concluso pacificamente, dopo aver raggiunto Palazzo delle Aquile, sede del Comune. I manifestanti hanno mostrato fumogeni rossi e scotch da imballaggio: un messaggio dei centri sociali e degli antagonisti a Forza Nuova e al dirigente Massimo Ursino aggredito nei giorni scorsi e legato con lo scotch ai polsi. Molti gli slogan contro i forzanovisti e Ursino.
Palermo, il corteo antifascista: centri sociali in piazza col nastro adesivo Condividi   Intanto si attende ancora l’arrivo di Fiore mentre davanti all’albergo uno schieramento imponente di carabinieri e polizia con agenti in assetto antisommossa, elicotteri e persino idranti, sono schierati per presidiare l’area all’esterno. Il timore è che possano esserci incursioni dei partecipanti al corteo antifascista.

Per il coordinatore regionale di Forza Nuova Giuseppe Bonanno Conti, tuttavia, una scelta dovuta a "questioni organizzative". "Non abbiamo paura - spiega - più che altro è una questione logistica. Fiore farà prima un passaggio in piazza e poi ci sposteremo dentro. Quella di oggi è una manifestazione di supporto e solidarietà per l’aggressione che c’è stata nei giorni scorsi, ma anche l’occasione per parlare del programma elettorale". Una quarantina gli attivisti di FN presenti.

Tra gli slogan "Ursino orgoglio nazionale". Massimo Ursino - che appena arrivato si è infilato in albergo - è il dirigente locale di Forza nuova aggredito nei giorni scorsi da militanti dell’antagonismo di sinistra.

APPROFONDIMENTO SU ROMA
Si sono concluse senza incidenti le due manifestazioni previste nella Capitale, una organizzata dall’Anpi con lo slogan "Mai più fascismi, mai più razzismi", l’altra dai Cobas per protestare contro il Jobs Act. Durante i controlli preventivi, venerdì sera, diciotto militanti di Forza Nuova sono stati identificati dalla polizia  e in 14 sono stati controllati in via Terme di Diocleziano, nei pressi del punto di partenza del corteo Anpi. A bordo di due auto sono stati trovati bombole spray, pennelli e manifesti con i simboli di Forza Nuova e Lotta studentesca con su scritto "Resisti contro il sistema. Anime ribelli. Non voglio vedere la morte di Roma, Iorio sindaco". Poco prima in via Casal de Pazzi, alla periferia della città, altri 4 sono stati trovati in auto con bandiere nere e fumogeni. Al casello di Roma Nord gli agenti hanno invece identificato un brasiliano che, a bordo di pullman proveniente da Brescia, è stato trovato in possesso di una maschera antigas e di un paradenti ed è stato denunciato. Roma, il corteo Anpi "Mai più fascismi, mai più razzismi" Navigazione per la galleria fotografica 1 di 25 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow La manifestazione dell’Anpi. È partito da Piazza della Repubblica intorno alle 14 il corteo "Mai più fascismi, mai più razzismi", approdato intorno alle 16 in piazza del Popolo. In testa al corteo l’Anpi e tra la folla le bandiere delle organizzazioni sindacali, i gonfaloni di diverse città e numerosi cartelli bianchi con le scritte rosse e nere "Via la xenofobia" oppure "Le guerre tra poveri, le vincono i ricchi" e ancora "c’è solo una razza, quella umana".  I manifestanti hanno sfilato accompagnati dalla musica del camioncino che apriva il corteo, intervallato alle note di Bella ciao e una voce che ripeteva: "Uniti per dire che il fascismo e il razzismo non torneranno. Ricordare non basta, i fascismi si sconfiggono con la conoscenza". In prima fila i segretari generali di Cgil e Uil, Camusso e Barbagallo, e i rappresentanti dall’Anpi. Appena dietro la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, Walter Veltroni, Pierluigi Bersani, Nicola Fratoianni,   il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti e il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo. Corteo antifascista a Roma, l’abbraccio tra Gentiloni e Renzi: "Importante essere qui oggi" Condividi   Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è invece arrivato a piazza del Popolo a Roma in coincidenza con il corteo. "Un bellissimo messaggio, un messaggio costituzionale. Anche in una giornata un pò piovosa l’impegno di tante persone da tante parti d’Italia credo rassicuri", ha detto il premier. Per Gentiloni "c’è bisogno di sicurezza e legalità". Dietro il palco, l’abbraccio con il segretario del Pd Matteo Renzi. "E’ bello essere in tanti qui, è bello che ci sia il premier e tutto il Pd", ha detto Renzi. "È un giorno da questo punto di vista importate, il Pd c’è con tutte le sue rappresentazioni". Bisogna, aggiunge, "combattere tutti insieme contro una cultura" della violenza. Corteo antifascista a Roma, Bersani: "M5s sbaglia alla grande a non essere in piazza" Condividi   "Riguardo la messa fuori legge dei gruppi neofascisti si tratta di procedure che devono prendere il ministro degli Interni e gli organi competenti. Il giudizio politico è che, da parte nostra, tutte le forze razziste vanno considerate fasciste", ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso arrivando alla manifestazione. Al corteo anche don Luigi Ciotti: "Purtroppo nel nostro Paese abbiamo la memoria molto corta. È un Paese che ha perso la memoria e perde la coscienza di sé", ha detto il fondatore di Libera, che ha ricordato: "Questi movimenti neofascisti non sono folclore, siamo qui perché bisogna stare allerta".

La manifestazione è terminata dopo l’intervento della presidente Anpi Carla Nespolo. La piazza ha quindi ballato sulle note di ’Bella Ciao’, sventolando bandiere di sindacati e associazioni.

Il corteo dei sindacati autonomi. Il corteo dei Cobas contro il Jobs Act e il diritto di sciopero, partito intorno alle 15.30 da piazza dell’Esquilino, è invece giunto a Piazza Venezia intorno alle 17. La manifestazione si è svolta sotto la pioggia senza disordini, lungo il percorso sono stati esplosi alcuni petardi nell’area dei Fori imperiali. Secondo gli organizzatori il corteo ha raggiunto le 10 mila unità.

APPROFONDIMENTO SU MILANO
Tensione a Milano al presidio antifascista contro il comizio di CasaPound. In Largo La Foppa si sono radunati i giovani antagonisti dei centri sociali per manifestare contro “il sabato nero di Milano” e in particolare contro il comizio d’estrema destra davanti al Castello, dove si sono radunati un centinaio di militanti. E dove il candidato premier della formazione di estrema destra, Simone Di Stefano, ha rivendicato le radici fasciste del movimento e la discendenza diretta dal Movimento Sociale e dai reduci della Repubblica Sociale.

Un gruppo di partecipanti al presidio antifascista ha tentato di forzare un cordone di polizia per entrare in via Volta dando vita ad un corteo. Ne è nato un tafferuglio, durante il quale la polizia ha messo in atto una carica di alleggerimento, che avrebbe causato alcuni contusi. I manifestanti hanno lanciato anche alcune bombe carta.
Milano, antifascisti forzano il blocco: scontri in piazza con la polizia Condividi  
Lo slogan della manifestazione di protesta contro le destre è “Ieri partigiani, oggi antifascisti”. Presenti centri sociali, movimenti antifascisti e antirazzisti, comunisti, Rifondazione, Leu e altre associazioni. Durante il presidio, che ha riunito un migliaio di persone, sono state fatte contestazioni per "la chiusura di alcune fermate della metropolitana che ha impedito a molti militanti di raggiungere la piazza" e per "un clima di intimidazione a senso unico voluto dal ministro Minniti".

Intorno alla piazza, in forze e in assetto antisommossa, le forze dell’ordine per controllare la situazione. "Siamo qui perché era necessario che Milano, città Medaglia d’oro della Resistenza, testimoniasse la sua profonda anima antifascista". Lo ha detto Luciano Muhlbauer, tra i promotori della manifestazione ’Milano ripudia fascismo e razzismo’. Il problema non è un singolo comizio - ha aggiunto riferendosi a CasaPound - ma il chiedersi se organizzazioni apertamente neofasciste possano partecipare alla vita democratica del Paese come le altre forze politiche". Il corteo, dopo una lunga trattativa con le forze dell’ordine, si è diretto verso piazza XXV Aprile per sciogliersi.
 
Piazza Duomo, invece, si è affollata di militanti leghisti che dopo il corteo partito da Porta Venezia, si sono radunati per il comizio del segretario Matteo Salvini al quale non ha preso parte il governatore uscente della Lombardia Roberto Maroni. Nella piazza del Carroccio, transennata ma pacifica, lo slogan dominante è stato “Prima gli italiani”, mentre tra i militanti si sono schirati anche il candidato alle regionali Attilio Fondata e il governatore del Veneto Luca Zaia. L’arrivo di Salvini è stato salutato da un grande applauso. Mentre al termine del discorso, il leader leghista ha inscenato sul palco un giuramento da premier. "Mi impegno e giuro - ha recitato Salvini -di essere fedele al mio popolo, 60 milioni di italiani, di servirlo con onestà e coraggio, giuro di applicare davvero la Costituzione italiana, da molto ignorata, e giuro di farlo rispettando gli insegnamenti contenuti in questo sacro Vangelo. Io lo giuro, giurate insieme a me? Grazie, andiamo a governare". Laconica la battuta con la quela Salvini ha liquidato l’assenza di Maroni: "Deluso dall’assenza di Maroni? No, io mi godo la piazza che c’era".
 
Attimi di tensione si erano verificati anche in mattinata  quando alcune decine di studenti erano saliti sul monumento in piazza Cairoli, da dove sono stati fatti scendere con la forza dalla polizia. Una ragazza è rimasta leggermete contusa.

Milano, studenti protestano contro CasaPound: sgomberati dalla polizia Navigazione per la galleria fotografica 1 di 23 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow
I giovani, una trentina, avevano pensato a un’azione nell’area in largo Beltrami era fissato il comizio, ma quando si sono resi conto dell’impossibilità di metterla in atto hanno deciso un’azione dimostrativa, salendo sul monumento con uno striscione. La manifestazione però non era autorizzata e la polizia ha intimato loro di scendere. Al loro rifiuto, gli agenti sono intervenuti, senza cariche, trascinandoli giù mentre loro facevano opposizione tenendosi gli uni con gli altri per le braccia. 

Milano, Meloni con il maxi tricolore in via Padova. Gli abitanti: "Via i fascisti" e cantano ’Bella Ciao’ Condividi  
Sempre in mattinata si è svolto il corteo di Fratelli d’Italia in via Padova. I manifestanti, guidato da Giorgia Meloni, hanno srotolato un tricolore lungo 200 metri nella via simbolo della Milano multietnica e scandito lo slogan "Riconquistiamo le nostre strade". Un gruppo di contestatori ha risposto intonando "Bella Ciao". Brevi momenti di tensione con la polizia che ha scortato i militanti di FdI al punto di partenza del corteo.

Gli occhi sono puntatati su Palermo. Forza Nuova da un lato e antifascisti dall’altro, duelleranno a distanza, in una città blindata. La prima manifestazione a partire è quella antifascista: i militanti hanno sfilato a partire da piazza Verdi, di fronte al teatro Massimo, per un corteo che ha attraversato il centro storico per contestare la presenza nel capoluogo siciliano di Roberto Fiore, il segretario nazionale dell’organizzazione di estrema destra. Piazza molto affollata: si stimano duemila persone. Meno folla nella blindata piazza Croci, dove è in programma il comizio di Fiore: l’intervento del leader di Forza Nuova, come Repubblica ha anticipato oggi, si tiene all’hotel Excelsior. I militanti presenti sono circa 200, ma Repubblica "non è gradita", dicono da Fn.

Il raduno antifascista si è aperto con i festeggiamenti per la scarcerazione di Giovanni Codraro e Carlo Mancuso, che oggi sono stati liberati dopo essere stati accusati dell’aggressione al segretario di Forza Nuova Massimiliano Ursino. "Carlo e Gianmarco finalmente liberi!", esultano dal Centro sociale Anomalia, mentre qualcuno porta un vassoio di dolci. "Uno scandalo la scarcerazione di Codraro e Mancuso - commenta invece Fiore - la magistratura di Palermo è deviata". Ursino è accanto a lui.

Una sindacalista della Slai Cobas ha avuto un battibecco con la Iena Ismaele La Vardera, ex candidato sindaco di Palermo per la Lega. La sindacalista ha accusato La Vardera di provocare i manifestanti. L’alterco è stato sedato dagli agenti. Palermo, il raduno antifascista: i centri sociali sfilano con lo scotch dopo l’aggressione Navigazione per la galleria fotografica 1 di 23 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow

In piazza si canta "Bella ciao" e fra i militanti c’è Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato. I militanti dei centri sociali mostrano nastro adesivo, riferendosi all’aggressione di martedì: "Non condanno nessuno perchè non sono un giudice - commenta Giorgio Martinico, leader di Anomalia -. Si tratta di un caso mediatico montato per un po’ di scotch messo. Non è stato un pestaggio, è stato umiliato un fascista". In via Roma c’è un "muro" della polizia per evitare che il corteo antifascista vada verso piazza Croci alla manifestazione di Forza Nuova con Fiore.