La Stampa, 23 febbraio 2018
Il coraggio di nonna Irma: «A 93 anni vado in Kenya ad aiutare i bambini orfani»
«Se mi accompagni bene, altrimenti a visitare le missioni in Kenya ci vado da sola». Così Irma Dall’Armellina, 93 anni, di Noventa, in provincia di Vicenza, ha fatto capire quanto fosse importante per lei salire su quell’aereo per andare a visitare l’orfanotrofio a cui da anni manda puntualmente un’offerta. «Io ho deciso» ha detto nonna Irma, tempra e spirito d’altri tempi, la scorsa estate.
Ben presto i familiari hanno capito che non c’erano alternative che assecondarla. «Mia mamma non era così convinta di seguirla – ha raccontato ieri Elisa Coltro, nipote di Irma e involontaria co-protagonista di un vero e proprio caso social – poi ha capito che non aveva altra scelta. L’altra mattina sono andate all’aeroporto e sono partite, torneranno fra tre settimane». Gli scatti della 93enne a suo agio nello scalo aeroportuale, mentre regge un trolley, accompagnati da un breve post di Elisa in poche ore hanno conquistato il web raccogliendo migliaia di like. «Non va in un villaggio turistico, servita e riverita ma in un villaggio di bambini, in un orfanotrofio. Serve un pizzico di incoscienza per vivere e non per sopravvivere». Foto e scatti postati sui social e che trasmettono istantaneamente la gioia di vivere della pensionata che è diventata in poche ore una web star.
«Mia nonna non sa quasi nulla dell’entusiasmo che ha generato quel post – riprende la nipote – abbiamo avuto solo una breve conversazione perché la copertura Internet nella zona dove si trovano non è buona». Ciò che è certo è che la nonna, almeno a giudicare dagli scatti fotografici arrivati ieri sera, sembra assolutamente a suo agio anche tra i missionari che ha finalmente potuto conoscere. Nella tavolata di uno degli ospedali visitati a cui siedono medici, volontari e religiosi, lo sguardo non può non cadere sull’esile nonna Irma che gesticola mentre probabilmente racconta perché abbia deciso di andare lì, quasi dall’altra parte del mondo. «Stiamo bene, ci stiamo spostando da un’ospedale a una missione», ha avuto il tempo di confidare prima che la tecnologia smettesse di assisterla.
A ottobre nonna Irma ha affrontato la trafila per il passaporto. Neppure la burocrazia è riuscita a sferzare il suo entusiasmo. È andata in questura a lasciare le impronte digitali e c’è da scommettere che anche ai poliziotti ha raccontato di quel sogno che da anni le teneva compagnia e che in questi giorni sta coronando. Tutto è nato tra i fanghi e la vasca idromassaggio. In una breve vacanza alle terme nonna Irma ha conosciuto una coppia di volontari vicentini che ogni anno raggiungono le missioni in Kenya per assistere le popolazioni locali. La donna che è diventata subito un’amica ha raccontato dei bambini che accudiva, lui dei lavoretti di manutenzione che eseguiva durante la sua permanenza nell’orfanotrofio e quella generosità non ha lasciato indifferente la pensionata. Con il passare del tempo Irma si è convinta che anche lei avrebbe potuto dare il suo contributo. Tre settimane il tempo che la donna e la figlia Graziella trascorreranno in compagnia dei missionari e della coppia vicentina. Irma è vedova dall’età di 26 anni, ha avuto tre figli ma ne ha perso uno. La vita non le ha fatto sconti ma lei non si è certo spaventata. «Ha sempre amato aiutare gli altri, è un vero e proprio esempio» racconta Elisa. Così è stato anche quando a 93 anni ha deciso di mettere tutto dentro il suo trolley rosso e salutare tutti dicendo «ciao, io parto».