Il Sole 24 Ore, 23 febbraio 2018
L’aereo ultraleggero dei record ora cerca capitali
È l’aereo ultraleggero più veloce ed efficiente sul mercato, Risen, un biposto da turismo tutto in carbonio che ha battuto il record del mondo di velocità nella categoria, superando i 320 km/h, e percorre 30 km con un litro di benzina verde, il doppio della concorrenza. Ma servono capitali per industrializzare la produzione e rendere la start-up innovativa che lo ha messo a punto, la Aerotec Innovation di Pavullo nel Frignano (Modena), un competitor credibile sul mercato.
Dietro alla newco nata formalmente due anni fa nella motor valley emiliana e che da ieri è a caccia di capitali (3 milioni) sulla piattaforma di crowdfunding Nextequity, ci sono in realtà oltre 20 anni di progetti, test e prototipi portati avanti da un ingegnere italo-argentino, Alberto Porto, la cui storia ricorda molto da vicino quella di Horacio Pagani. L’imprenditore di Santa Fe che a San Cesario sul Panaro (a poche decine di chilometri da Pavullo) ha già realizzato il sogno dell’infanzia di creare la vettura più bella e potente al mondo: la Pagani.
«Io intagliavo modellini in balsa non di auto come Pagani ma di aeroplani, a 12 anni gareggiavo con i telecomandati, sono stato campione di aliante e ho studiato ingegneria aeronautica per inseguire la mia passione», spiega Porto. Da 26 anni in Italia con la società di ingegneria per l’aerodinamica “Porto Ricerca” che ha collaborato con i grandi marchi dell’aerospace (Agusta, Alenia Aermacchi, Pilatus), della motoristica e della Formula 1(Piaggio, Pagani, Ferrari) e della nautica (con la squadra svedese Victory Challenge e il team neozelandese per l’America’s cup e la Volvo Ocean Race). «Lavoro al progetto dell’ultraleggero da quando sono in Italia – racconta Porto – nel 2008 ho perfezionato i calcoli, nel 2009 ho iniziato la costruzione con i risparmi messi da parte nei vent’anni di progetti sull’aerodinamica fatti in giro per il mondo». Nel 2012 il prototipo di Risen ha compiuto il primo volo e l’anno dopo Porto ha raccolto tra amici e familiari 1,6 milioni di euro per passare alla prima industrializzazione, attraverso la società creata a Lugano Sea,Swiss Excellence Airplanes. Che nel 2016 ha trasferito a Pavullo e ad Aerotec la proprietà intellettuale e industriale non solo di Risen ma di un secondo prototipo ad alta efficienza e prestazioni, Siren, più economico (110mila euro il prezzo standard, contro i 150mila di Risen) messo a punto per il mercato americano. «Ho già consegnato due ultraleggeri in Sudamerica e un kit negli Usa e ho 11 ordini in portafoglio per i due modelli, tutti dall’estero. Con le nostre forze siamo in grado di costruire 4 ultraleggeri quest’anno per arrivare a 10 nel giro di cinque anni. Avendo capitali potremo quintuplicare i numeri e dimostrare al mercato che siamo affidabili anche in termini di servizi e manutenzione», spiega Porto. Che ha detto no a molte offerte arrivate da gruppi del settore, certo che ci siano grandi spazi sul mercato per il suo ultraleggero velocissimo, spazioso, facile da guidare, con un design da Formula 1 e che come un aliante scende a motore spento per 23 km da mille metri di altezza.