Il Sole 24 Ore, 23 febbraio 2018
Cao Ema, così l’Olanda ha aggirato la mina dei costi gonfiati
Alla fine l’Ema aveva ragione. Gira e rigira il nodo era l’aumento spaventoso dei costi che si profila per il trasferimento della sede dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) da Londra ad Amsterdam. Il problema sembra ora superato alla luce delle garanzie ufficiali del vicepremier olandese e ministro della Salute, Hugo de Jonge, che ieri dopo l’incontro con la delegazione degli europarlamentari ad Amsterdam, ha garantito che I costi per l’Ema rimarranno inalterati. Gli evidenti extracosti saranno dunque a carico dei contribuenti olandesi, senza alcun aggravio per il bilancio della Ue.
Il board dell’Ema, in una lunga lettera del 14 febbraio, in cui richiede chiarimenti all’ex segretario generale della Commissione europea, Alexander Italianer, ha messo nero su bianco che dai 320 euro al metro quadrato, inclusi i costi per i parcheggi, si corre il rischio di passare a 433 euro al metro quadrato, pari al 34% in più del prezzo indicato nell’offerta del governo olandese.
Dalla lettura del documento, di cui il Sole 24 Ore è in possesso, si scoprono molte informazioni finora rimaste riservate. Come ad esempio il periodo di affitto della sede definitiva (il Vivaldi Building) che dovrebbe essere di 20 anni. Nel prezzo stabilito di affitto non solo vengono compresi i costi per la costruzione (50 milioni di euro) ma anche il parcheggio per 104 automobili e 750 biciclette, oltre ai costi di manutenzione dello stesso edificio.
Nella lettera firmata dalla presidente del board dell’Ema, Christa Wirthumer-Hoche, si legge che l’Agenzia richiede al segretariato generale della Commissione Ue le risposte su due punti in particolare. Innanzitutto se il segretariato generale si rende conto che i costi della sede permanente stabiliti nell’offerta presentata dal governo olandese sulla base della quale è stata poi selezionata nel corso del sorteggio non siano superati dagli avvenimenti successivi al 20 novembre.
In secondo luogo, chiede se ciò che è accaduto dopo l’assegnazione dell’Ema all’Olanda non corra il rischio di tradursi in un costo addizionale per il bilancio dell’Unione Europea. Ma come abbiamo visto l’Olanda ha garantito che non sarà così.
«Non c’è bisogno di dire – scrive il presidente del board dell’Agenzia – che l’assenza di un accordo con il governo olandese potrebbe invalidare il trasferimento nella sede definitiva che è stato momentaneamente previsto per il 15 novembre 2019. Tutto ciò, secondo l’opinione del board dell’Ema, potrebbe mettere in pericolo la continuità dell’Ema oltre quella data».
Al momento dell’invio della lettera, la posizione del governo olandese non convinceva affatto il board dell’Ema come risulta dall’allegato alla missiva. Il costo previsto per il Vivaldi Building è di 50 milioni ma comunque il governo olandese non ha mai fornito un dettaglio dei costi, lasciando intendere che questo sarebbe potuto accadere solo quando le procedure per l’assegnazione della costruzione dell’edificio definitivo sarebbero state concluse (verosimilmente la fine di marzo 2018).
I costi stimati tra i 300 e i 320 euro al metro quadrato avrebbero «coperto interamente il costo ma non l’adattamento alle specifiche esigenze di coloro che vi lavorano. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, una lettera del ministro della Sanità, Bruno Bruins, del 2 febbraio 2018 spedita al direttore dell’Ema, Guido Rasi, specifica però che «i criteri fissati dal Consiglio non richiedono un dettaglio così specifico per tutti i dipendenti».