la Repubblica, 22 febbraio 2018
Fiore e Iannone i figli gemelli dell’eversione
Sono le due metà del cuore nero. Sei anni di differenza e sempre lì, a contendersi la leadership e la scena del neofascismo italiano. Con un modello comune: i greci di Alba Dorata. Politica sovranista e ultranazionalista (“prima gli italiani”; “Italia agli italiani”); campagne sociali nelle periferie con distribuzione di pacchi alimentari e sostegno alle famiglie in difficoltà (ma solo autoctone); lotta ad alzo zero contro gli immigrati “invasori”; ronde per la sicurezza nei quartieri, nelle spiagge, adesso anche su treni e autobus. E poi la propaganda fascista: cortei, parate con saluti romani, blitz, incursioni “mediatiche”. E una scia ininterrotta di violenze, fotografata dai dati del Viminale. Forza Nuova e CasaPound sono i due partiti egemoni dell’ultradestra. Uno ultracattolico, l’altro laico. FN nasce nel ‘97 per opera del segretario Roberto Fiore e di Massimo Morsello, entrambi condannati per banda armata e associazione sovversiva, latitanti a Londra dal 1980 e rientrati in Italia quando i reati sono prescritti. CasaPound vede la luce nel 2003: Gianluca Iannone, fondatore e presidente, ex Movimento Politico occidentale, occupa con un gruppo di militanti lo stabile nel quartiere Esquilino dove il partito ha sede: è il primo centro sociale di estrema destra. Da allora i “fascisti del terzo millennio”, come si definiscono agli albori, passano dalla metapolitica alla politica ufficiale. Centodieci sedi in tutta Italia, 20mila iscritti e una struttura partitica tradizionale: il segretario è Simone Di Stefano, candidato premier alle prossime elezioni. Ma l’anima del partito resta Iannone, il cantante del gruppo musicale Zeta Zero Alfa e da sempre vicino a Gabriele Adinolfi, cofondatore, con Fiore e Giuseppe Dimitri, del movimento eversivo Terza Posizione. È questa la radice comune di forzanovisti e casapoundini. Perché se Fiore era e resta il “monarca” di Forza Nuova, dietro le quinte della tartaruga frecciata (dal simbolo di CasaPound Italia) c’è anche il “vecchio” Adinolfi. Il 4 marzo sia CPI che FN correranno alle politiche: le “tartarughe” da sole, il partito di Fiore con il listone nero “Italia agli italiani”, dove è confluita anche Fiamma Tricolore. La soglia del 3% è un ostacolo soprattutto per Forza Nuova che negli ultimi anni è stata cannibalizzata da CPI (già 15 rappresentanti in diversi Comuni). Quest’ultima la scorsa settimana ha presentato il programma elettorale nella sala stampa della Camera: era il primo ingresso a Montecitorio. “Tra 15 giorni entreremo coi voti e voleranno sedie e schiaffoni”, ha promesso Di Stefano. In questi anni CPI e FN hanno fatto volare molto altro: tra 2011 e 2016 hanno totalizzato 576 denunciati e 29 arrestati (tra militanti e simpatizzanti).