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 2018  febbraio 22 Giovedì calendario

Alitalia, il governo valuta l’ipotesi Fs. Oggi a Roma vertice Cerberus-commissari

Grandi manovre nella cordata che punta a rilevare Alitalia. Anche se è difficile pensare a una soluzione conclusiva prima delle elezioni politiche (lo stesso ministro Carlo Calenda ha detto che il dossier si riaprirà dopo il 4 marzo), commissari e governo continuano a lavorare dietro le quinte sullo spinoso dossier del salvataggio: mentre i commissari si concentrano sul risanamento dei conti, sul potenziamento dell’offerta commerciale e sul dialogo con i partecipanti la cordata, da fonti dell’esecutivo si apprende di un possibile ritorno in pista delle Ferrovie dello Stato in qualità di partner.
Secondo fonti vicine al dossier, infatti, tra le ipotesi sul futuro di Alitalia è tornato anche il coinvolgimento di Ferrovie dello Stato, un progetto che fu tra l’altro caldeggiato a suo tempo dall’ex amministratore delegato delle Fs Mario Moretti: l’idea, in questo caso, sarebbe quella di candidare all’acquisto di Alitalia una cordata pubblico-privata basata sul modello proposto nella gara per l’Ilva. Non è chiaro se in questo caso si potrebbe procedere con un tandem Cdp-Fs insieme ai privati o se uno escluderebbe l’altro. «Se un potenziale acquirente ci chiederà qualche sostegno siamo pronti a parlare con tutti», aveva detto anche il presidente della Cdp, Claudio Costamagna a Davos. Da parte delle Fs, i commenti sono invece lapidari: «Offerte commerciali congiunte con Alitalia sono allo studio – ha risposto il portavoce delle Ferrovie al Sole24Ore – Sulla cessione del vettore, invece, posso dire soltanto che Fs non sono nella procedura». Vero è, comunque, che dei cinque partecipanti attuali alla “cordata” solo Easyjet e Lufthansa sono formalmente in regola con la procedura. Comunque sia, è chiaro che l’esito della gara dipenderà dallo scenario post-elettorale.
Con le Ferrovie, per ora, stanno invece trattando i commissari, ormai impegnati quasi a tempo pieno sul risamento dei conti e sul lancio di nuove iniziative commerciali: tra queste, c’è anche un asse Alitalia-Fs per l’offerta congiunta di biglietti treno-aereo e soprattutto il varo del primo servizio «shuttle» internazionale del vettore italiano. I commissari dovrebbero annunciare entro le prossime settimane il lancio della prima navetta Milano-Londra, un passo importante soprattutto per conquistare l’utenza d’affari. Sul fronte delle trattative di cessione, è infine da segnalare un nuovo vertice tra i manager del fondo Usa Cerberus e i commissari della compagnia: sul tavolo ci sarà l’aggiornamento della situazione in vista delle elezioni.
Nell’attesa di capire quale scenario uscirà dalle urne, l’unica certezza è che nella partita restano ancora Air France, Delta Air LInes, easyJet e Cerberus, ma ciascuno con i suoi piani: il fondo Usa ha posto come condizione la presenza di Cdp, Lufthansa insiste su esuberi e tagli di rotte, easyJet vorrebbe il lungo raggio e gli altri candidati gran parte dei collegamenti internazionali. Una babele di piani che potrebbe essere alla base dell’idea del governo di coinvolgere le Fs in qualità di garante pubblico.
L’ipotesi di un coinvolgimento di Ferrovie dello Stato non è una novità. Lo stesso commissario Luigi Gubitosi più volte ha fatto riferimento alle Ferrovie dello Stato «come un importante partner industriale» ritenendo le Ferrovie «non un concorrente, ma complementare ad Alitalia».
Soprattutto nelle tratte domestiche sulla direttrice Roma Fiumicino dove Alitalia ha il monopolio del traffico, ma continua a perdere pur muovendo circa mezzo milione di passeggeri. Gli altri vettori si sono adeguati: easyJet ha ridotto il numero di voli sulle rotte in concorrenza con il treno ed ha chiuso la Linate-Fiumicino, mentre Ryanair da tempo non opera più la rotta Roma- Milano. Con l’arrivo del nuovo competitor Air Italy (ex Meridiana) lo scenario si complica. Una eventuale collaborazione che non riguarderebbe soltanto il traffico passeggeri, ma anche quello merci. E qui torna di attualità l’aeroporto di Milano Malpensa che su Cargo City ha investito per compensare il de-hubbing di Alitalia facendolo diventare il più importante scalo merci del sud Europa. Anche l’ex ad delle Fs Mauro Moretti aveva stilato un progetto che prevedeva la creazione di un sistema integrato Fs-Alitalia, dove le ferrovie avrebbero coperto le tratte nazionali e consentire alla compagnia aerea di concentrarsi sullo sviluppo delle ben più redditizie tratte di lungo raggio. Da allora lo scenario non è cambiato e il problema di Alitalia sempre lo stesso: la concorrenza delle low cost e dell’alta velocità sulle tratte domestiche e potenziare i collegamenti intercontinentali, quelli più redditizi.