Il Sole 24 Ore, 22 febbraio 2018
La casa è pronta in poche ore. Nascono moduli facili da assemblare ed energeticamente autosufficienti
Nascono come sfide alla contemporaneità. Sono progettate a moduli. Si montano e si smontano. Addirittura si piegano e si portano via. Sono flessibili, antisismiche e si costruiscono, in certi casi, in poche ore. Sono capaci di adattarsi al contesto e autosufficienti (almeno per l’energia elettrica vivono staccate dalla rete). In certi casi, sono persino senza fondamenta. Al punto che c’è chi ha scelto di installarle al centro di una piazza affollata.
Sono però veri e propri edifici. Case residenziali ma non solo. Prototipi innovativi che, nell’idea progettuale, hanno l’obiettivo di durare nel tempo, anche per sempre. Villette “da costruire in un giorno”, che rappresentano l’avanguardia di una nuova generazione di edilizia. Dove la prefabbricazione, l’autonomia, il riciclo e il risparmio di suolo sono i parametri del confronto.
Le esperienze sono cresciute anche in Italia, ad opera di architetti e ingegneri che hanno colto una scommessa. Partiamo da una collaborazione Nord-Sud. Madi (Modulo Abitativo Dispiegabile) è una casa pieghevole made in Italy, sviluppata dall’architetto Renato Vidal con il sostegno dell’azienda abruzzese AreaLegno (che l’ha brevettata e messa in commercio). Si avvolge – letteralmente – su se stessa, quasi come una tenda da campeggio, ma una volta aperta è un’abitazione vera e propria, dotata di tutti i comfort e le tecnologie; è antisismica e certificata sotto l’aspetto del consumo di energia. Il materiale di base è il legno: il modulo si può costruire in appena sei ore con l’ausilio di tre persone e il costo parte da 28mila euro per la versione più piccola, di 27 metri quadrati. Ma è già progettata per metrature ben più ampie. Il vero vantaggio è che Madi può essere appoggiata (almeno per installazioni temporanee) anche senza fondamenta, può essere in alternativa ancorata a una struttura semi-permanente e può essere off-grid, completamente autosufficiente, grazie all’integrazione di pannelli solari, fotovoltaici, sistemi di acque grigie e illuminazione a Led. Il pensiero è diventato impresa.
Autonoma, in legno e pensata anche per raggiungere metrature sopra i 130 metri quadrati è anche LeapHome, idea dell’azienda torinese Leapfactory, che ha fatto dell’esperienza in realizzazioni ad alta quota la base di partenza per sviluppare una villetta “libera dalla rete”. La costruzione è integrabile con ogni tecnologia. Leaphome fa parte di una serie di strutture progettate anche nella versione di allestimento temporaneo (LeapNest) o per un posizionamento in contesti difficili, come un rifugio alpino, dove le prestazioni richieste sono di altissimo livello (LeapHut).
Diverso ancora il caso di Tikku: in occasione della Helsinki Design Week 2017, l’architetto Marco Casagrande ha progettato e installato nel centro della capitale finlandese un modulo abitativo che occupa il suolo di un posto auto. Un micro alloggio – di appena 2,5 metri per 5 – in legno e modulare: si costruisce in una notte e al suo interno funziona come un qualsiasi appartamento. Completo, in omaggio agli scandinavi, anche di sauna.
Molte le esperienze 4.0 che si stanno sviluppando anche all’estero. In Francia, la startup che commercializza l’innovativo sistema di mattone di legno a incastro Brikawood ha ideato un formato (160 mm) che si può impiegare in autocostruzione. Il risultato è un edificio di piccola metratura, che si può realizzare anche senza permesso di costruire ed è completamente ecologico, visto che non richiede l’utilizzo di chiodi o colle: ciascun mattone si incastra come fosse un Lego.
Ingegnerizzata e ipertecnologica è la casa progettata dallo studio inglese Ten Fold Engineering di Oxfordshire, prodotta già in diverse versioni. La struttura si trasporta a bordo di un camion e ha la forma iniziale di un container: una volta individuato il terreno cui è destinata, si dischiude (quasi come fosse un robot dei cartoni animati) e dà forma agli spazi. Camere da letto, cucine, verande, soggiorni: la composizione finale si ottiene anche in dieci minuti.
Provocatoria, infine, l’iniziativa dell’azienda internazionale Apis Cor (con sede in Siberia, Russia e a San Francisco). Lo scorso anno l’impresa ha realizzato (e filmato) la prima casa costruita interamente in situ senza il bisogno dei materiali tradizionalmente usati in ambito edilizio. L’edificio, stampato in 3D, può prendere vita in appena un giorno. In cantiere, Apis Cor ha progetti innovativi: prossimo obiettivo è sbarcare su Marte.