la Repubblica, 21 febbraio 2018
Senti che musica, è il ghiaccio che si scioglie
U no degli aspetti fondamentali della ricerca di base riguarda la comunicazione dei risultati scientifici. Oltre alle forme più classiche, come la pubblicazione di articoli, esistono forme più “creative” alle quali noi scienziati possiamo fare ricorso.
Una di queste, che ho avuto il piacere di applicare ai dati sui ghiacci della Groenlandia, prende il nome di “sonificazione” ( sonification in inglese).
Come nel caso della visualizzazione tramite grafici e mappe, l’approccio della sonificazione mira a costruire un paesaggio “sonoro” che preservi l’informazione originale e che possa avere una certa “estetica acustica”. L’idea di base è quella di esplorare il potenziale del sistema uditivo e di utilizzare tale potenziale per analizzare simultaneamente dimensioni multiple (per esempio andare oltre le tre dimensioni che possono essere rappresentate graficamente su un piano o una mappa) tramite la combinazione di strumenti differenti, toni e melodie che rappresentano il paesaggio “sonografico”. Esempi sono la sinfonia creata dal bosone di Higgs, o il lavoro del compositore americano John Luther Adams, la cui opera Becoming Ocean (basata sul movimento degli oceani) gli è valsa il premio Pulitzer per la musica nel 2014. Nel nostro progetto i dati della temperatura, dell’albedo e della quantità di ghiaccio che si scioglie ogni anno in Groenlandia sono stati associati a diversi strumenti (le percussioni, un coro, un contatore geiger) per comunicare l’aumento dello scioglimento negli ultimi decenni.
La nostra specie ha basato gran parte della propria sopravvivenza e evoluzione sull’uso di informazione visiva, a discapito di quella acustica. Per porre rimedio sono in atto molti sforzi che favoriscano un uso più ampio di tecniche quali la sonificazione.
Oltre al bisbiglio dei richiami della natura, con i suoi inconfondibili suoni che evocano sentimenti profondi, l’invito è a tendere un orecchio verso questo nuovo panorama sonoro fatto di dati e numeri che svelano segreti spesso invisibili ai nostri occhi.