La Stampa, 18 febbraio 2018
Nella camera-bunker dove si testano i suoni del silenzio
Con le sue centinaia di cunei fonoassorbenti disposti su pareti e soffitto ha tutta l’aria di un’installazione d’arte moderna, invece ci troviamo all’interno della camera del silenzio assoluto, dove ogni riverbero viene annullato e dove è possibile misurare suoni e rumori che in altre condizioni risulterebbero impercettibili.
Tecnicamente si chiama camera anecoica, cioè priva di eco e per dimensioni e caratteristiche è una struttura unica in Italia e rara in Europa: «Qui dentro si riescono ad assorbire completamente le basse frequenze fino a 50 hertz e il 90% delle onde sonore, si tratti dei toni più bassi, i più difficili, come delle frequenze più alte», spiega Patrizio Fausti, docente del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara. Per spiegare il fenomeno ai profani batte le mani ed è come se il suono si smorzasse contro una barriera invisibile.
Il concetto di silenzio totale ha anche implicazioni poetico-artistiche, come dimostrato dagli usi impropri cui questo bunker di cemento armato si presta sempre più spesso: qui è stato girata una parte di «Beautiful things», presentato alla scorsa edizione della Biennale del cinema di Venezia. Sempre qui la poetessa perugina Anna Maria Farabbi è venuta a rinchiudersi in meditazione per più di un’ora, alla ricerca di una suggestione che potesse ispirarla, o più semplicemente per fare un’esperienza non replicabile altrove. L’ambientazione futuristica della camera anecoica sarà anche alla base del progetto che coinvolgerà un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle arti di Bologna. E poi c’è il pluripremiato chef Bottura, venuto a Ferrara a sondare il suono delle sue lasagne, per non parlare dello scrittore, di cui non si può fare il nome per motivi di riservatezza, che ci verrà a scrivere un pezzo del suo nuovo romanzo.
Curiosità a parte, l’utilizzo ortodosso della camera è legato soprattutto alla misurazione delle emissioni sonore provenienti da ogni genere di sorgente e va dalla certificazione alla ricerca industriale, fino alla ricerca pura: «La nostra attività consiste nella certificazione della potenza sonora dei macchinari, dal più piccolo al più grande», dice Francesco Pompoli, ricercatore e docente di tecniche per il controllo del rumore. Alcuni esempi: una famosa lampada di design al led il cui trasformatore emette suoni ad altissima frequenza, producendo un rumore che aveva provocato lamentele da parte della clientela americana. Lo staff della camera anecoica, composto da una quindicina di persone, ci ha lavorato per ridurre le emissioni.
Le dimensioni dell’ambiente – 10 metri per 9,5 di base per 8,3 di altezza in modalità semi-anecoica, che si riduce a 6,5 metri di altezza, quando i cunei fonoassorbenti coperti da una grata vengono disposti anche sul pavimento per la modalità completamente anecoica – permettono anche di testare i rumori degli autoveicoli. È la ragione per cui il dipartimento di ingegneria collabora con Alfa Romeo – la nuova Giulia è entrata qui -, Maserati e Iveco. «Abbiamo lavorato per più giornate sui rumori prodotti dai tasti del cruscotto di un’auto per raggiungere il suono desiderato dal committente», racconta Fausti.
In un’altra occasione l’osservato speciale è stato un furgone elettrico: «Si tratta di un progetto con un’azienda italiana che ci ha chiesto di sviluppare un suono particolare per allertare i pedoni quando il veicolo si muove a bassa velocità – spiega Pompoli -. Abbiamo creato più suoni che si attivano per una velocità fino a 30 chilometri orari: uno simula il rumore di un veicolo tradizionale, altri avevano suoni futuristici che evocano un’astronave. Perché per un veicolo innovativo dovremmo avere un rumore vecchio?». A Ferrara si fa anche ricerca industriale nel campo del «sound quality»: «Nelle auto il rombo del motore è uno strumento da accordare e una macchina dev’essere riconosciuta dal rumore che emette». Vale anche per il suono prodotto da una portiera che si chiude, un movimento che ognuno di noi compie in concessionaria, al momento dell’acquisto: anche le utilitarie sono state dotate di guarnizioni in modo che il rumore della portiera tranquillizzi l’acquirente».