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 2018  febbraio 20 Martedì calendario

Aurelio, 42 anni è il campione di Risiko: sogno l’Asia, mai conquistata

Il rammarico c’è, non lo nasconde. L’Asia non l’ha mai conquistata. «Territorio troppo vasto. Ma un giorno, chissà». Aurelio Mazzè è un palermitano di 42 anni che di professione fa il bibliotecario all’università della sua città. Da ieri però è il nuovo campione nazionale di Risiko, il popolare gioco inventato dai francesi in piena Guerra fredda e spuntato in Italia nel 1968, quando i carri armati sovietici, quelli veri, entravano a Praga (da allora 4 milioni di pezzi venduti). Mazzè ha battuto tutti i 32 concorrenti che a Milano hanno partecipato alla fase finale del torneo. 
Racconta: «Ho iniziato che ero un adolescente. Giocavo notti intere. Ho sempre avuto un debole per tutto ciò che implica strategia. Poi ho smesso, il lavoro, altre cose da fare...». Ma i vecchi amori sono come dormienti: si possono risvegliare. «Nel 2011 ho ripreso a giocare, dopo aver scoperto l’esistenza dei club sparsi per l’Italia». Mazzè è iscritto al Risiko Club Eagles di Palermo. 
Non è sposato, ha una compagna pure lei appassionata del gioco che ha conosciuto al club, si allena almeno nove ore a settimana e confessa di aver fatto opera di mini-proselitismo: «Ho trasmesso la passione a qualche studente in biblioteca che veniva a prendere i libri». Il Risiko, spiega, è un gioco molto semplice. Di dadi. Non occorre essere esperti di strategia militare. «Non ho letto volumi sulla Prima e Seconda guerra mondiale. Ci mancherebbe». In teoria una partita di Risiko (quello classico) potrebbe non finire mai, se non si elimina completamente l’avversario. Per fortuna, dice Mazzè, le partite dei tornei sono a tempo: un’ora e mezza. Alla fine c’è il vincitore.
A casa gioca con la sua compagna, definita «bravina», che lo scorso anno è pure riuscita a qualificarsi alla fase finale. Per arrivare fino in fondo occorre partecipare (e vincere) a dei master e a tre raduni territoriali: nord, centro e sud. Mazzè questa volta potrà farne a meno. È il campione, dovrà solo continuare ad allenarsi per difendere il titolo nel 2019. Magari riuscendo a conquistare l’Asia che vale il massimo (51 punti) perché ha più territori da occupare. Il Nord America che viene appena dopo (35 punti) Mazzè l’ha già conquistato. Come pure l’Europa, l’Africa, il Sud America e l’Oceania che fa guadagnare 11 punti. Dice il campione: «Sarebbe già un bel colpo prendersi solo la Cina».