Corriere della Sera, 20 febbraio 2018
I sospetti di pm e Anac: «Accordi sotto banco e lotti deserti per le ditte amiche»
ROMA Mandare deserte alcune gare in modo da poterle poi assegnare a trattativa privata alle ditte amiche. O comunque agli imprenditori disposti a pagare una lauta percentuale sugli incassi. È questo il filone dell’inchiesta della Procura di Napoli sullo smaltimento dei rifiuti che potrebbe avere sviluppi entro breve. E coinvolgere altri politici locali dopo l’iscrizione nel registro degli indagati per corruzione di Roberto De Luca, l’assessore dimissionario al Comune di Salerno figlio del governatore della Campania, e Luciano Passariello, il consigliere regionale candidato alla Camera per Fratelli d’Italia. È un capitolo sul quale si è concentrata anche l’autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone evidenziando proprio le «anomalie» degli appalti gestiti dalla Sma, la società partecipata dalla Regione, finita al centro degli accertamenti coordinati dal procuratore Gianni Melillo e dall’aggiunto Giuseppe Borrelli. Altri elementi potrebbero arrivare dall’esame dei video girati da Fanpage che devono però essere incrociati con i documenti sequestrati durante le perquisizioni effettuate la scorsa settimana dalla polizia. I mediatori promettono infatti agli imprenditori – in particolare il camorrista pentito Nunzio Perrella – di poter avere il via libera dei referenti politici, e in un caso citano il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola, ma le indagini dovranno stabilire se ci sia stato davvero il contatto o se si tratti di semplici millanterie.
I «rilievi» AnacEra stata proprio la Regione Campania guidata da Vincenzo De Luca a chiedere la «vigilanza collaborativa» di Anac per gli appalti in materia di rifiuti. Una delle «anomalie» riscontrate dall’Anticorruzione riguarda la gara del 2015 da oltre 118 milioni di euro per le cosiddette Ecoballe. Perché nonostante la richiesta di collaborazione, la documentazione è stata inviata soltanto dopo aver compiuto numerosi adempimenti. Non solo.
L’appalto era stato diviso in otto lotti, ma nel 2016 per tre lotti non sono state presentate offerte. Dopo qualche mese è stata dunque bandita una nuova gara con diversi criteri e due lotti sono stati assegnati, mentre il terzo è andato nuovamente deserto. I controlli sugli aggiudicatari sono tuttora in corso. Ma il sospetto dei magistrati e dell’Anac è che i lotti vengano lasciati «liberi» proprio per poterli assegnare – al momento in cui si è in emergenza – a trattativa privata con procedura d’urgenza saltando così ogni controllo.
Gli «accordi illeciti»Nei decreti di perquisizione notificati la scorsa settimana ai vertici di Sma e a Passariello si parla esplicitamente di «una cordata di imprenditori che ha stilato accordi corruttivi con soggetti intranei alla Sma e alla regione Campania per l’appalto sullo smaltimento dei fanghi a fronte del pagamento di utilità in denaro». In un nuovo video di Fanpage si vede il presidente di Sma, Biagio Iacolare – anche lui ora indagato per corruzione – discutere con Nunzio Perrella delle commesse per lo smaltimento dei rifiuti. All’incontro è presente Rory Oliviero, l’ex presidente del Consiglio comunale di Ercolano, indagato per corruzione in questa inchiesta con l’accusa di aver preteso almeno 50mila euro per orientare gli appalti.
È proprio Iacolare a sottolineare la necessità di coinvolgere nella trattativa il vicepresidente della Regione, che è anche assessore all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola: «Io tengo rapporti diretti con vicepresidente che è l’assessore al ramo là, al quale devo delle spiegazioni. Devo dargli dei numeri precisi». Qualche giorno dopo c’è un nuovo incontro e Oliviero rassicura Perrella: «Biagio ha fatto le verifiche con il vicepresidente della regione». Le verifiche chieste alla Squadra Mobile e allo Sco dovranno stabilire se ci sia stata davvero una richiesta al vertice della Regione. Al momento Bonavitacola non risulta indagato.