Il Sole 24 Ore, 20 febbraio 2018
Il doppio scandalo che scuote il sistema bancario in Lettonia
Il governatore in carcere per aver chiesto una tangente, la terza banca del paese, la Ablv, in difficoltà tanto gravi da richiedere l’intervento della Bce, operazioni sospette con le quali è stato forse finanziato il programma missilistico della Corea del Nord. Il mondo politico e finanziario lettone sta attraversando una crisi pesante.
L’arresto del governatore
Il fermo del governatore della Banca centrale lettone, Ilmars Rimsevics, 52 anni, ha scosso anche la Banca centrale europea del cui consiglio direttivo è componente di diritto come tutti i governatori nazionali. Le accuse sono state formulate dall’autorità anticorruzione del paese: «La procedura criminale riguarda la richiesta di una tangente di non meno di 100mila euro», ha spiegato ieri Jekabs Straume, capo dell’Autorità. Non è chiaro se la vicenda rientri nell’inchiesta su un giro di tangenti pagate nel 2016 e 2017 dalla Norvik Banka.
Su Rimsevics crescono ora le pressioni del Governo di Riga perché si dimetta. Il governatore respinge però le accuse, per ora non formalizzate, e giudica il suo arresto «illegittimo». Il suo avvocato, Saulvedis Varpins, ha spiegato che Rimsevics è stato interrogato su vicende di alcuni anni fa. Non c’è in ogni caso alcun legame – «al momento», ha detto Straume – con la crisi parallela della Ablv.
La crisi della Ablv
La crisi di liquidità della Ablv nasce negli Stati Uniti: il Tesoro ha proposto qualche giofno fa il blocco delle attività negli Usa della terza azienda bancaria del paese, accusandola di riciclaggio e di un coinvolgimento nel finanziamento del programma missilistico della Corea del Nord: «La Ablv ha istituzionalizzato il riciclaggio di denato come pilastro delle attività della Banca», ha spiegato il Financial Crimes Enforcement Network (Fcen) di Waghington. I depositi sospetti sarebbero pari a 13 miliardi di dollari. La Ablv ha offerto piena collaborazione alle autorità americane respingendo le accuse.
Una rete internazionale
La Fcen avrebbe scoperto che «banche estere in Lettonia permettono a compagnie offshore, comprese alcune società di comodo, di creare conti e di effettuare transazioni attraverso banche lettoni». Società e persone dell’area dell’ex Unione sovietica, aggiunge l’agenzia Usa, «trasferiscono capitali attraverso la Lettonia, usando spesso strutture legali complesse e interconnesse, a varie banche locali per ridurre il controllo delle transazioni e abbassare il rating di rischio».
Il blocco della Bce
Le accuse americane hanno messo in difficoltà l’istituto lettone, con ricadute sulla sua liquidità. L’azienda di credito ha chiesto finanziamenti di emergenza alla Banca centrale del paese, che ha già acquistato titoli di Stato e fornirà ulteriori 97,5 milioni a fronte di collaterali sicuri. La Bce è però intervenuta, a fronte di un «rapido deterioramento della posizione finanziaria» della Ablv: «Temporaneamente e fino a nuove indicazioni, è stato imposto alla Ablv il divieto di effettuare qualsiasi forma di pagamento», ha spiegato l’Autorità di Francoforte. «Questa moratoria è stata considerata necessaria dal momento che la banca sta lavorando con la banca centrale lettone e le autorità del paese per affrontare l’attuale situazione».
Il precedente del 2014
Nel 2014, il sistema bancario lettone è stato coinvolto in un’ampia inchiesta su operazioni di riciclaggio di denaro del valore di un miliardo di dollari che coinvolgevano Russia, Moldavia e altri Paesi ex-comunisti, compresa la Corea del Nord. Cinque banche sono state sanzionate l’anno scorso per non posto in essere adeguati controlli al loro interno. e le regole sul settore finanziario sono state irrigidite.