il Fatto Quotidiano, 19 febbraio 2018
Ma mi faccia il piacere
Il selezionatore. “Noi facciamo una selezione prima, a noi non succede come a M5S, di avere sorprese dopo” (Matteo Richetti, portavoce del Pd, Dimartedì, La7, 13.2). I suoi arrivano già mangiati.
I soliti Casini. “Con grande rispetto per un bolognese doc, a me di fare l’accordo con Pierferdinando Casini non me ne frega nulla! Non mi interessa! Non c’ho niente contro Casini, è simpatico, ci si sta bene. Ma scusate, che senso ha dire ‘abbiamo casini perchè almeno prende il voto dei moderati’? Questa me la spiegate!” (Matteo Renzi, aspirante leader Pd, tre giorni prima delle primarie del centrosinistra, 22.11.2012). “Casini è il candidato a Bologna della nostra coalizione, che mette insieme Casini e Bonino” (Renzi, Circo Massimo, Radio Capital, 10.1.2018). Questa me la spiegate.
Democrazia rappresentativa. Lilli Guber: “Gli elettori in che collegio la possono trovare?”. Emma Bonino (leader +Europa): “Non me lo ricordo” (Ottoemezzo, La7, 14.2). I famosi radicali liberi.
L’alternativa. “Berlusconi a Salvini: ‘Tu ministro’. ‘No, sarò premier’” (la Repubblica, 18.2). Comunque vada, sarà un successo.
Family Day. “Berlusconi firma il patto pro mamme” (il Giornale, 18.2). Purchè gli portino le figlie.
La puzza che tira. Matteo Renzi (segretario Pd): “Non credo di puzzare, eppure nessuno vuole incontrarmi per un confronto all’americana”. Myrta Merlino: “È vero, Renzi non ha un profumo particolare ma non puzza” (L’aria che tira, La7, 12.2). Appello a Di Maio, Meloni, Grasso e Salvini: fategli la carità, incontratelo, ha solo un profumo particolare, chiedete a Berlusconi che lo inala sempre.
Dissintonia tetragonale. “I 5 Stelle hanno tutte le capacità di governare il Paese. Il problema è se vogliono governare l’Italia in qualche modo con una formula tetragonale che contiene in sé ogni risposta, in dissintonia con le complessità e con le problematiche che questo Paese mostra, in un contesto continentale che ci impone delle scelte perchè siamo in ritardo di trent’anni su grandi scelte del Paese che abbiamo rinviato” (Tommaso Cerno, ex condirettore di Repubblica, candidato col Pd, Zapping, Radio Rai, 15.2). Ma, beninteso, con scappellamento a destra.
Il ballo del massone. “Quando mi affacciai a questo mondo (la massoneria, ndr), fui spinto dall’amore per la cultura, per l’arte e la storia d’Italia… personaggi come Croce, Voltaire, Mozart, Wilde, Doyle, Totò, Fermi, Carducci, Bixio, Beccaria, Mazzini e tanti altri mi hanno determinato a cercare di capire cosa li unisse e il pensiero che hanno condiviso… La massoneria era un hobby” (Catello Vitiello, candidato M5S, 11.2). La prossima volta, dài retta: meglio collezionare francobolli.
Se potessi avere. “Io ho portato le pensioni minime a mille lire al mese! E allora bastavano” (Berlusconi, presidente FI, alla Confcommercio, 13.2). Sempre in forma, il ragazzo.
La banda degli onesti. “Abbiamo trovato il modo di arrivare a 270 miliardi di coperture” (Berlusconi, il Giornale, 16.2). La tipografia di Totò e Peppino.
Bau. “Io vado molto al cinema, mi piace: sono un cinofilo” (Ignazio La Russa, L’aria che tira, La7, 9.2). Poi va al ristorante cinese perchè è un cinefilo. E porta a spasso il cane perchè è un sinologo.
Benedetto compagno. “Il voto più a sinistra che abbia mai dato è stato per Mario Monti” (Benedetto della Vedova, candidato della lista +Europa alleata col Pd, Corriere della sera, 10.2). Era troppo a destra anche per Berlusconi, quindi l’ha chiamato Renzi.
Il Partigiano Silvio. “Durante la Guerra Mondiale io dovetti lasciare Milano, sfuggii ai bombardamenti e andai per tre anni in un paesino vicino a Como: feci il contadino. Imparai a mungere le vacche a 8 anni, mungevo le vacche a otto anni!, e venivo pagato con una calderola di caciada, latte rappreso, lo yogurt di allora. Tutto ciò mi ha dato una cultura privilegiata” (Berlusconi alla Confartigianato, citato da www.nonleggerlo.it, 14.2). E, da questi traumi infantili, si capisce tutto.
Il titolo della settimana/1. “I guai dei grillini. Figuraccia sul massone in lista. Vitiello è affiliato a una loggia” (il Giornale, 12.2). Mica tutti possono permettersi uno della P2.
Il titolo della settimana/2. “Sui moralismi grillini aveva ragione De Luca” (Il Foglio, 14.2). Infatti il giorno dopo gli hanno indagato anche l’altro figlio, l’unico membro della famiglia che ancora non lo era. Il rag. Cerasa porta sempre buono.