Corriere della Sera, 18 febbraio 2018
Editoria, un campione per il Sud
MESSINA Nella città dello Stretto la Gazzetta del Sud ha sempre rappresentato un ponte fra Sicilia e Calabria. Ma adesso che con il Giornale di Sicilia è nato il più grande polo editoriale del Sud forse «la voce del Mezzogiorno potrà echeggiare meglio nel Paese», come spiega Lino Morgante, il giovane stratega di questa unione di forze condivisa con il direttore e proprietario del quotidiano palermitano, Antonio Ardizzone, che ha accettato di detenere una quota più piccola pur di far parte di un progetto capace di accorpare energie e risorse.
«Un progetto che parla a un bacino di 7 milioni di abitanti, da Trapani a Catanzaro», insiste Morgante, direttore editoriale e amministratore delegato della Ses, lo zoccolo duro della nuova Gds, unica sigla che riunisce quelle delle due testate. Progetto condiviso senza riserve dai più importanti soci Ses, dalla Fondazione Bonino Pulejo alla Italmobiliare di Carlo Pesenti.
Un polo multimediale che comprende giornali, supplementi, tv, radio e siti da rafforzare «come punto di riferimento di due regioni importanti e vitali per lo sviluppo di un Paese che, senza una loro fattiva partecipazione e ripresa, non può pensare di avere un futuro».
Morgante lo ripete confortato dalle parole di Paolo Gentiloni echeggiate a Messina giovedì scorso: «È stato il premier ad insistere sulla necessità di ridare forza alla questione meridionale, ma con una moderna visione, invitando imprenditori ed istituti di credito a cogliere il momento favorevole per investire nel Mezzogiorno perché non ci sono mai state condizioni tanto favorevoli».
Soddisfatto dalle indicazioni date anche dal presidente di Banca Imi Gaetano Miccichè e dal presidente della Fieg, Maurizio Costa, rilancia l’invito a credere nel Sud questo dinamico manager nato come giornalista nella Gazzetta amministrata per anni dal padre, Giovanni Morgante, oggi alla presidenza del nuovo gruppo.
Ma lo fa senza celare le difficoltà in cui il mondo dell’informazione si muove: «A parte gli effetti positivi di alcuni provvedimenti del governo ispirati dal ministro Lotti, basti pensare che Facebook e Google drenano il 75 per cento della pubblicità online. E noi, saccheggiati e copiati, dovremmo anche pensare ad una maggiore tutela del diritto d’autore. Continuando a tenere alto, per quanto ci riguarda, il livello di qualità e credibilità».