Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  febbraio 16 Venerdì calendario

Igor confessa l’ultima beffa. «Sono fuggito dall’Italia in bici»

Igor confessa i tre omicidi: il pastore José Luis Iranzo, che lo aveva sorpreso dentro al suo casolare, e i due militari della Guardia Civil Victor Jesus Caballero e Victor Romero in cui si è imbattuto subito dopo. «Non li volevo uccidere. Non mi piace utilizzare l’arma, lo faccio solo per difesa personale».
Il ministerio fiscal gli chiede di ricostruire i suoi spostamenti tra il 5 dicembre ( giorno in cui ferì due persone) e quel 14 dicembre: «Mi sono nascosto sui monti. Avevo con me sufficiente cibo e denaro. Mi piace stare nella natura, ho fatto tante foto. Sono anche molto religioso, per cui 4 ore al giorno le dedicavo alla lettura della Bibbia. Sono stato sempre all’aria aperta, giravo con una mountain bike». Poi il pomeriggio di sangue. «Ho forzato la finestra della masia perché stavo cercando alcool e cibo. Mi piace bere di tanto in tanto. Sono stato lì dentro una quindicina di minuti. A un certo punto ho sentito un rumore che mi pareva una pistola che si caricava, allora ho sparato verso l’ombra di un uomo». Prosegue spiegando cosa è successo quando si è imbattuto nei due militari. «Gli ho sparato contro 17 colpi, inizialmente da una distanza di sei metri. Sparavo con due pistole, usando entrambe le mani. Non ho mirato a una parte specifica del corpo. Ho continuato a sparare anche quando sono caduti a terra, perché loro rispondevano al fuoco».
Infine la fuga sul pick-up di Iranzo nelle campagne di Aragona, conclusasi solo per un caso fortuito. «Ho bucato una ruota e sono uscito di strada. Allora ho preso le borse e le armi, ma io quando bevo ho un problema: posso guidare, ma non riesco a correre. Mi sono accasciato al suolo per riposarmi. Quando mi sono svegliato avevo le armi dei militari puntate sul viso».