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 2018  febbraio 16 Venerdì calendario

Vivendi, la grande trattativa. «Negoziati su Mediaset e Tim»

PARIGI Vivendi ha presentato ieri, dopo la chiusura della Borsa, i risultati del 2017 e il ceo Arnaud de Puyfontaine, che è anche presidente di Tim, nel corso della conference call con gli analisti ha aggiunto: «Per quanto riguarda la situazione con Mediaset, la mediazione è in corso: il nostro obiettivo rimane lo stesso, ovvero produrre e distribuire contenuti europei con portata globale». La visione di una «Netflix europea» resiste, quindi, nonostante i ritardi e lo stop che il gruppo di Vincent Bolloré ha subito nella campagna d’Italia e in particolare nell’accordo con Mediaset. Quanto a Tim, i risultati del 2017 indicano un contributo all’utile di Vivendi pari a 144 milioni, che rappresenta la quasi totalità del contributo fornito dalle partecipazioni azionarie (146 milioni). 
All’inizio di questa settimana Vivendi – che è il primo azionista di Telecom Italia con il 23,9% – si è rivolta alla presidenza della Repubblica italiana contro il decreto del governo che si attribuisce dei poteri di controllo speciali, il cosiddetto golden power : la decisione potrebbe arrivare tra non meno di un anno. 
Intanto la Consob, secondo quanto rivelato dal Sole 24 Ore, è tornata a interessarsi alla governance di Telecom Italia, chiedendo spiegazioni quanto al ruolo di Michel Sibony, che non appare tra le parti correlate pur essendo il responsabile degli acquisti di Vivendi e uomo di fiducia di Vincent Bolloré dal 2002. La Consob si è attivata perché da quando Sibony ha stipulato un contratto di consulenza con Telecom, firmato il 10 dicembre scorso, la politica della società quanto ai fornitori è diventata più decisa, portando secondo i sindacati a possibili rischi nell’indotto. Quanto a Mediaset, a gennaio il Tar del Lazio ha posticipato al 4 luglio l’udienza per discutere il ricorso di Vivendi contro l’Agcom, che ha imposto alla società di Vincent Bolloré di scegliere tra il controllo di Tim e la quota rilevante (29,9%) in Mediaset. 
Ci sono spazi e tempi per le trattative, e in questo senso va la dichiarazione di de Puyfontaine. Sulle elezioni del 4 marzo in Italia, de Puyfontaine ha detto: «Non commentiamo l’agenda delle elezioni in Italia, ma posso dire che è in corso la preparazione del piano di Telecom Italia e sarà presentato al cda del 6 marzo. Vivendi è pienamente impegnato a sostenere il nuovo amministratore delegato Amos Genish perché raggiunga gli obiettivi». Sul golden power del governo su Tim, il capo azienda francese ha sottolineato: «Crediamo veramente che ci sia un potenziale per Telecom Italia per avere benefici dalla strategia di Vivendi come partner industriale», e con il governo italiano sono in corso «discussioni positive». 
Non escluso, da de Puyfontaine, un interessamento di Tim ai diritti per le partite della Serie A: «Al giusto prezzo Tim potrebbe partecipare» alla compravendita quando l’intermediario Mediapro, che ha acquistato i diritti per il triennio 2018-2021, li cederà. Vivendi ha chiuso il 2017 con un utile netto di 1,282 miliardi di euro, in leggero calo, del 2,2%, rispetto all’anno precedente. Ma il gruppo sottolinea che il risultato netto aggiustato, pari a 1,312 miliardi, è in rialzo del 73,9% se si escludono una serie di fattori non ricorrenti. Il 2017 è stato l’anno dell’integrazione di Havas, di una ottima performance della divisione musica (Universal) e di una stabilizzazione di Canal Plus.