La Stampa, 16 febbraio 2018
Non fate l’amore
Il confronto delle idee in questi giorni verte attorno a una riflessione di Cecilia Strada, figlia di Gino: «Non fate l’amore coi fascisti, non fateli riprodurre» (ha usato un termine più tecnico di «fare l’amore» ma sarete in grado di intuirlo). La risposta del variegato mondo fascista è stata compatta, a dimostrazione di una solidità ideologica: «Voi compagne non correte il rischio, siete brutte». I concetti, così adeguatamente rafforzati dal senso dell’umorismo, lasciano il dubbio che se la questione fosse davvero genetica magari verrebbe fuori un bel pupo meticcio, che so, di Scelta civica. Vabbè. Qualche sera fa, in un confronto televisivo, Matteo Salvini ha dato a Laura Boldrini della razzista e Laura Boldrini ha dato a Matteo Salvini del cattivo maestro. E alla fine erano entrambi contenti. «Un confronto civile, no?». In effetti, visto lo spirito dei tempi, quasi una schermaglia da circolo culturale di Madame de Staël. È uscita un’indagine di D-Link che nell’ultimo mese e mezzo ha analizzato circa due milioni di commenti online, di gente qualunque, come noi, il 38% dei quali negativi, solo l’11 positivi, e ne ha trovati circa 135 mila che contenevano insulti e volgarità, circa 19 mila che contenevano messaggi violenti, e circa 15 mila che contenevano minacce o più garbati auguri di morte (e così, terribile effetto collaterale, ci sono in giro 15 mila persone che si sentono Borsellino e scrivono «non ho paura, non mi chiuderete la bocca»). Non vi si corrobora il sospetto che questi politici abbiano gli elettori che si meritano?