la Repubblica, 15 febbraio 2018
I Giochi delle coppie. Arianna e Anthony, l’ultimo oro d’amore
PYEONGCHANG Quando lui allena lei. E le ha già detto sì. Quando l’oro olimpico si divide. Tra Anthony e Arianna. Tra l’allenatore Lobello e l’atleta Fontana. Ma anche tra marito e moglie. Quando lei lo dedica anche a lui. That’s amore. Ma anche musi, crucci, litigi, discussioni tra devi farlo e non voglio. Storia da bisbetica domata. Felice, ma difficile. «125 giorni di dieta ferrea. Niente latticini, niente dolci, poca pasta, no ai formaggi, no ai grassi. Così Arianna rispetto a Sochi ha perso quasi due chili ed è più reattiva». Ventiquattro ore insieme, sposi da quattro anni (a Colico sul lago di Como), fidanzati da molti di più, tutti e due pattinatori di short track. Lei con molti più titoli di lui (un bronzo nella staffetta ai mondiali 2006), lui che smette con la convinzione di poterle dare amore e regole quotidiane. Per cui niente regalo a San Valentino, «i fiori non si mangiano e i cioccolatini sono proibiti», visto che Arianna ha altre gare. Essere sposati con il proprio allenatore ha vantaggi e svantaggi: non soffri di solitudine quando hai un letto per due, ma vuol dire anche non staccare mai, avere sempre i compiti da fare. «Se litighi sul ghiaccio ti porti l’arrabbiatura a casa, se ti mandi a quel paese nella vita poi ti ritrovi il nemico in corsia». Però tutto si supera. «Sì perché c’è anche il momento in cui ti ritrovi, e quando sono morta di fatica, pronta a dire no, Anthony sa farsi largo nelle mia asprezze». Anthony dice che imporle la dieta è stata durissima. «Facevo finta di seguirla anch’io, ma poi di nascosto andavo a farmi una bel piatto di pasta. Senza mai farmi vedere però». È bello capirsi al volo, ma nei giorni in cui le cose non funzionano è brutto non avere un posto dove fuggire. Prendi la Vonn, ora molto single, ma per fortuna in compagnia della sua cagnetta Lucy, che ha twittato chiedendo se c’era qualche volontario per passare San Valentino con lei. Anche Lindsey ha avuto il marito, Thomas, come allenatore, e tra i due erano discese «da guerra dei Vonn». Quando litigavano, per dispetto lui le sabotava gli scarponi, tanto che lei doveva chiedere aiuto ad altri. Il coach è tutto per te, è il tuo confidente, il tuo porto nelle nebbie, se però diventa quello di cui devi diffidare anche sulle piste quando divorzi ( è successo dopo quattro anni) perdi il compagno e il tecnico Anche Tina Maze, slovena, grande campionessa, ora mamma, era allenata da Andrea Massi, l’uomo con cui faceva e fa coppia, che esigeva da lei impegni massacranti anche dopo le gare. Convivenza difficile, aspra, tormentata: lui la stressava, volendo di più, lei tirava piatti e cercava tregue, ma riconosceva che quella ferocia e quel dolore erano utili alla carriera. Puoi sposare un coach che non ti ha permesso di tirare il fiato? Lei ci sta ancora pensando e non gli ha permesso di ottenere la sua mano. Lo sport italiano è fatto da coppie dove uno fa un passo indietro e si mette a servizio, perché sa e conosce il delirio che l’altro/ a dovrà affrontare. Il sodalizio Guglielmo Guerrini- Josefa Idem ha portato alla coppia due figli e all’Italia quattro medaglie olimpiche nella canoa ( un oro, due argenti, un bronzo). Sara Simeoni che con 2.01 nel ’78 spostò i confini mondiale dell’alto, era allenata dal suo fidanzato Erminio Azzaro, anche lui ex saltatore. «Ci conoscemmo in una trasferta a Sochi sul Mar Nero nel ’ 72. Sicuramente con un altro avrei avuto molti più problemi, perché non avrebbe capito i miei ritmi e orari, ma Azzaro allenatore l’avrei ammazzato. Non mi permetteva nessuna trasgressione, diceva che dovevo dare l’esempio, e che lui da responsabile del settore non poteva fare favoritismi, era sempre severissimo con me. Ci sono state sere in cui mi sarebbe piaciuto uscire, fare tardi: niente, non si poteva». Arianna ha già detto ad Anthony che appena torna in Italia andrà a fare shopping. «Scarpe, sempre scarpe. Ma ora sono d’oro e come faccio a dirle no?».