Corriere della Sera, 15 febbraio 2018
La moda? Vale 66,1 miliardi ma il 40% è straniero
Vale 66,1 miliardi, pari al 4% del Pil, il «sistema moda» italiano, ma il 40% delle aziende (un terzo del fatturato) è a controllo estero, in 23 casi su 58 francese. Lo riporta il focus realizzato dall’Area studi Mediobanca. Secondo il rapporto, che considera 146 società della moda con un fatturato superiore a 100 milioni, la crescita rispetto all’anno precedente è stata del 4,6% mentre nel periodo 2012-2016 ha sfiorato il 26%. Il settore supera la grande manifattura per sviluppo, solidità e margini e, se nel 2016 ha cominciato a registrare qualche cedimento in termini di redditività e aumento del giro d’affari (pari alla metà rispetto alla variazione sul 2015), nei primi 6-9 mesi del 2017 si manifesta una nuova accelerazione dei ricavi e l’outlook è positivo.
Il focus analizza poi i primi 15 grandi gruppi del sistema moda, che realizzano il 53& del fatturato con una crescita minore (0,3% nel 2016) con tassi però di export pari all’84%. Al top si conferma Luxottica con 9,1 miliardi, quasi tre volte più grande del secondo gruppo, Prada. La crescita maggiore nel periodo 2012-2016 con il 155,6% l’ha registrata Valentino (il cui controllo è in Qatar), seguito da Moncler (66,8), che è primo per redditività con un margine operativo lordo del 28,6%. In testa per solidità è Armani, praticamente senza debiti.
L’area studi Mediobanca fa poi il confronto con la Francia. Le top 15 d’Oltralpe hanno un giro d’affari di circa 77 miliardi, superiore a quello dell’intero sistema italiano e pari a oltre il doppio delle nostre big 15. La «partita» fra i top dei due Paesi si conclude in parità visto che nel 2012-2016 le grandi francesi sono cresciute di più in termini di ricavi e redditività, ma le italiane sono più solide e liquide. In Francia è maggiore la concentrazione: Lvmh con 37,6 miliardi vale più di tutte le nostre 15 big. Considerando un «sistema integrato» italo-francese, fra le prime 15 nel 2016 c’è Luxottica, terza, ma che nel prossimo rapporto, fusa con Essilor, figurerà francese e seconda dietro a Lvmh, posizione al momento occupata da Kering, che ha fra i marchi Gucci e Bottega Veneta.