14 febbraio 2018
APPUNTI PER GAZZETTA - NELLO SCANDALO DELLE MOLESTIE E DEGLI ABUSI SESSUALI COMPIUTI DA FUNZIONARI DELLE ONG CADE ANCHE MEDICI SENZA FRONTIEREREPUBBLICA
APPUNTI PER GAZZETTA - NELLO SCANDALO DELLE MOLESTIE E DEGLI ABUSI SESSUALI COMPIUTI DA FUNZIONARI DELLE ONG CADE ANCHE MEDICI SENZA FRONTIERE
REPUBBLICA.IT
Anche Médecins sans frontières, l’organizzazione umanitaria internazionale, ha ammesso che al suo interno sono stati registrati 24 casi di molestie o abusi sessuali nel 2017. La dichiarazione dell’organizzazione umanitaria segue lo scandalo che ha travolto Oxfam, l’ong accusata di aver insabbiato festini a luci rosse e casi di abusi sessuali compiuti da suoi operatori in missioni all’estero.
Msf ha poi precisato che nel 2017 il quartier generale dell’organizzazione basata in Francia ha ricevuto 146 denunce o segnalazioni, molte delle quali riguardanti abusi di potere, discriminazioni, molestie e altre forme di comportamenti inappropriati. Di queste 146 segnalazioni, "40 sono state identificate come abuso e/o molestia a seguito di un’indagine interna" e appunto "di queste 40, 24 erano casi di molestie o abusi sessuali", scoperti attraverso successive indagini interne dell’organizzazione. A seguito di ciò 19 persone sono state licenziate, mentre altri membri del personale sono stati sanzionati con diverse modalità. Msf, che conta circa 40 mila dipendenti permanenti in tutto il mondo, precisa che la "nostra leadership si è impegnata inequivocabilmente a combattere gli abusi". Condividi L’inglese Oxfam, dopo alcune reticenze, alla fine ha ammesso che i comportamenti di "una piccola parte" dei suoi dipendenti sono stati ’vergognosi’ e "hanno tradito gli alti valori che guidano il lavoro di Oxfam e la fiducia dei sostenitori in Gran Bretagna e delle migliaia di persone che ogni giorno sono al nostro fianco per combattere l’ingiustizia della fame e della povertà". Ed è stata netta, alla fine di un turbinio di illazioni, anche la risposta pubblica di Save the Children, organizzazione anch’essa accusata di coprire molestie: l’ong dei bambini ha precisato di aver essa stessa segnalato ai media - a partire dall’agenzia di stampa Reuters lo scorso novembre - le 31 accuse di molestie sessuale che alcuni membri dello staff avevano mosso nei confronti di altri membri e sulle quali erano state svolte accurate indagini". Ribadendo la "tolleranza zero" nei confronti di episodi di abusi e molestie.
Oggi arriva l’ammissione anche da Médecins sans frontières. Oxfam, che lo scorso anno ha ricevuto dal governo inglese 32 milioni di sterline di finanziamenti pubblici, rischia di vedersi tagliati tutti i contributi.
PEZZO DI FRANCESCHINI DELL’11 FEBBRAIO
LONDRA - "Un fallimento morale". Così Penny Mordaunt, ministra britannica per la Cooperazione Internazionale, definisce lo scandalo sessuale che ha investito la Oxfam, una delle maggiori organizzazioni umanitarie al mondo. Inviati ad Haiti per le operazioni di soccorso del devastante terremoto del 2010, che causò oltre 300 mila morti sull’isola caraibica, alcuni dei suoi funzionari organizzavano incontri con prostitute, forse anche minorenni, e "orge stile Caligola", secondo quanto ha rivelato nei giorni scorsi un’inchiesta del Times.
Oggi i giornali inglesi allargano le accuse anche ad altre associazioni di beneficenza. Il Sunday Times riferisce che nel 2017 la stessa Oxfam sarebbe stata coinvolta in 87 episodi di ’comportamento improprio’ da parte del suo personale in missione all’estero, 53 dei quali denunciati alla polizia, con 20 addetti licenziati, rivelando che l’organizzazione ’Save the Children’ risulta coinvolta in 31 casi del genere (10 denunciati alle autorità) e Christian Aid in 2. Il Guardian scrive che la Oxfam era già stata denunciata per rapporti del suo staff con giovani prostitute nel 2006 in Ciad, dove il capo missione era sempre Roland van Hauwermeiren, in seguito costretto a dimettersi per i festini ad Haiti. E perfino la Croce Rossa britannica ammette 5 casi di sospette molestie sessuali avvenute nel Regno Unito. Con una mano aiutavano, insomma, con l’altra abusavano.
Anche il mondo delle ong e delle campagne umanitarie, molte delle quali hanno a Londra il proprio quartier generale, finisce dunque nel ciclone delle accuse di abusi sessuali, che partito dal cinema di Hollywood ha fatto emergere comportamenti simili in vari settori della società britannica, dalla politica alla City. Uno scandalo aggravato da accuse di ’cover up’ alla Oxfam, sospettata di avere tenute nascoste le dimissioni dei funzionari coinvolti, alcuni dei quali hanno così potuto trovare di nuovo lavoro presso altre agenzie umanitarie. Pur negando gli insabbiamenti, la Oxfam riconosce che i comportamenti di "una piccola parte" dei suoi dipendenti sono stati ’vergognosi’ e "hanno tradito gli alti valori che guidano il lavoro di Oxfam e la fiducia dei sostenitori in Gran Bretagna e delle migliaia di persone che ogni giorno sono al nostro fianco per combattere l’ingiustizia della fame e della povertà".
Molto netta la risposta pubblica di Save the Children: l’organizzazione precisa di aver essa stessa segnalato ai media - a partire dall’agenzia di stampa Reuters lo scorso novembre - le 31 accuse di molestie sessuale che alcuni membri dello staff avevano mosso nei confronti di altri membri e sulle quali erano state svolte accurate indagini". Ribadendo la "tolleranza zero" nei confronti di episodi di abusi e molestie.
Ma l’ammissione non sembra abbastanza, come segnalano le parole della ministra della Cooperazione Internazionale, dicastero da cui la Oxfam ha ricevuto lo scorso anno 32 milioni di sterline di finanziamenti pubblici. Per domani è in programma a Downing Street un incontro con i vertici dell’organizzazione umanitaria: il governo minaccia di tagliare i propri contributi. "Darò loro l’opportunità di dirmi di persona cosa hanno fatto dopo questi eventi e vedrò se dimostrano le qualità morali di cui credo abbiano bisogno", afferma la ministra Mordaunt. "Se non forniranno tutte le informazioni che hanno sul caso, non lavoreremo più insieme".