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 2018  febbraio 14 Mercoledì calendario

In Italia un esercito di fantasmi. Ogni giorno trenta scomparsi

Ci sono nomi che da soli raccontano la loro storia; Maddie, Denise Pipitone, Emanuela Orlandi, Ylenia Carrisi. Ma oltre a loro, un esercito di fantasmi che non si trovano più. Una trentina al giorno solo in Italia registrati quest’anno. Spariti in un attimo. Il tempo di voltarsi e addio, un viaggio da cui non sono ancora tornati, la strada di casa mai più imboccata. 
Scomparsi ma mai dimenticati. Anni di ricerche, lacrime di mamme in televisione, appelli e richieste di aiuto internazionali. Ma soprattutto quell’incubo che non ti abbandona mai, che ti porti a letto e che ti sveglia ogni giorno. I dubbi e i tarli, le indagini ripassate a memoria, le strade intentate, qualcosa chissà dev’essere sfuggito perché un uomo, una donna, o peggio un bambino non possono scivolare nel nulla. Da diventare pazzi di dolore. Italiani come stranieri di cui si perdono le tracce; vite spezzate, le loro e quelle a casa, dei familiari in attesa, a vivere come in una bolla, a dispetto del tempo, dei mesi, degli anni. E quel telefono che speri sempre che squilli. Qualcuno che lo riconosce che ti fa tornare a battere il cuore, che ti ripeti, questa volta ci siamo perché non può essere finita così. Il peggiore degli incubi.
Le persone scomparse in Italia dal ’74 ad oggi ancora da rintracciare sono 52.990: solo nell’ultimo anno si sono registrati 9.325 casi in più, con un incremento del 21,3% legato soprattutto al fenomeno migratorio. Sono alcuni dei dati che emergono dall’ultima relazione semestrale del commissario straordinario del governo per le persone scomparse presentata al Viminale dal sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione, e dal commissario straordinario Vittorio Piscitelli. E i numeri fanno impressione.
Dal 1974 a oggi, tre su quattro (il 72%) delle persone ancora da rintracciare sono minori: tra gli stranieri, la percentuale si impenna fino al 94% confermando come il fenomeno più preoccupante resti quello degli allontanamenti dei minori dai centri di accoglienza. Ma ci sono anche tanti bambini italiani scomparsi ancora da rintracciare: complessivamente 2.306, con un incremento del 6,41% (pari a 239 casi in numeri assoluti) nel 2017 mentre i casi di sottrazione da parte di un coniuge o di un familiare sono 435 (245 stranieri e 190 italiani). Numeri e dati che scoperchiano dolori e ferite in famiglia che non trovano accordo. Figli strappati a uno dei due genitori, esclusi dalla vita di una parte della famiglia, segregati e convinti a odiare il padre o la madre. Figli messi in prima linea nella battaglia tra marito e moglie.
Le denunce di scomparsa sono 211.219, in aumento di 22.109 unità rispetto al 31 dicembre 2016: le persone rintracciate sono 158.229, ovvero il 74,9% del totale. Gli italiani scomparsi all’estero sono 214 (di cui 38 minorenni, 149 maggiorenni e 27 ultrasessantacinquenni). La casistica dei «possibili disturbi psicologici» comprende 572 casi (471 italiani e 101 stranieri): nella maggior parte dei casi si tratta di malati di Alzheimer o di altri disturbi neurologici. Le possibili «vittime di reato» sono in tutto 125, di cui 57 italiane e 68 straniere. 
Da segnalare che per 16.097 casi di persone scomparse, dal 1974 al 31 dicembre scorso, manca la motivazione. «Il significativo aumento dei casi dell’ultimo anno – ha spiegato il sottosegretario Manzione – conferma che si tratta di un fenomeno ormai strutturale, legato soprattutto alle dinamiche dei flussi migratori».