la Repubblica, 14 febbraio 2018
Il prequel con 007 apprendista spione
Mai dire mai. Dodici romanzi firmati dal suo creatore, una quarantina firmati da altri, ventisei film, eppure di James Bond non ne abbiamo abbastanza. Se diventa difficile immaginare nuove avventure di 007, i suoi eredi hanno ora l’idea di immaginarne una vecchia: il prequel di Casino Royale, primo libro della saga inventata da Ian Fleming, pubblicato nel 1953. Anthony Horowitz, scrittore e sceneggiatore inglese noto soprattutto per romanzi per bambini e giovani adulti, già autore di un volume su Bond, Trigger mortis (uno dei pochi non tradotti in Italia), e di rivisitazioni pure su Sherlock Holmes, è stato scelto dalla Fleming Estate, detentrice del copyright, per produrre un altro episodio della serie: e si tratta di un passo indietro, un ritorno alle origini, l’avvento dell’agente segreto più famoso del mondo. La trama racconterà infatti quello che accade prima di Casinò Royale: un cadavere viene rinvenuto nelle acque di Marsiglia, si scopre che è una spia britannica, vittima di ignoti. Al suo posto viene inviato un esordiente da mettere alla prova, sullo sfondo della Costa Azzurra, per capire se merita di ottenere la cosiddetta “licenza di uccidere”. L’agente scomparso era identificato dalla sigla 007, che diventa la sigla del successore: Bond, James Bond, l’uomo destinato a reclamizzare smoking, Aston Martin e cocktail Martini («agitato, non mescolato») meglio di chiunque. Intitolato Forever and a day ( Per sempre e un giorno), il nuovo romanzo verrà pubblicato in Gran Bretagna il 31 maggio prossimo e subito dopo nel resto del pianeta. «Sarà la storia della nascita di una leggenda», annuncia il suo editore inglese Jonathan Cape, aprendo la possibilità di un nuovo filone, proiettato all’indietro anziché nel futuro, concentrato su Bond prima che diventasse Bond (ma senza retrocedere troppo: già esistono due serie su “Bond junior” e “Bond giovane”). Potrebbe essere la strada giusta. Nell’era della rivoluzione digitale, le spie della realtà sono droni, satelliti e microfoni più spesso che esseri umani. E nell’era di #MeToo, le Bond Girls e Miss Moneypenny, la servizievole segretaria, sembrano sempre più obsolete. Tuffarsi nei primi anni Cinquanta sarebbe forse il modo giusto per dare a James Bond una chance di restare attuale. Non per nulla l’Adelphi ha cominciato a ripubblicare la serie originale di Fleming, con un solo omaggio al gusto contemporaneo (opera del nuovo traduttore): la narrazione al tempo presente invece che al passato remoto.