Corriere della Sera, 14 febbraio 2018
Parte l’Ape, l’anticipo della pensione. Ecco il simulatore Inps per l’assegno
ROMA Da ieri è possibile avviare la procedura per l’Ape volontaria, cioè il prestito che consente a chi ha almeno 63 anni e cinque mesi d’età e 20 anni di contributi di anticipare una parte della pensione. Il prestito verrà poi rimborsato con trattenute mensili sulla pensione stessa per venti anni. Istituita dalla legge di Bilancio 2017 in forma sperimentale la cui durata e stata prorogata dalla legge di Bilancio 2018 fino alla fine del 2019 (termine per presentare la domanda), l’Ape volontaria parte solo ora perché ci è voluto tempo per stipulare le convenzioni con le banche (per ora solo Banca Intesa e Unicredit), che erogheranno il prestito, e con le assicurazioni che copriranno l’Ape dal rischio che il titolare muoia prima di aver rimborsato tutte le rate. Per facilitare questa operazione l’Inps ha messo sul proprio sito un simulatore dove gli interessati possono, senza registrarsi, ottenere il calcolo del prestito mensile che potrebbero prendere e della rata che verrebbe trattenuta sulla pensione.
L’Ape volontaria, infatti, a differenza dell’Ape sociale che consiste in un assegno fino a 1.500 euro totalmente a carico dello Stato a favore di circoscritte categorie di lavoratori svantaggiati, è a carico dello stesso richiedente ed è rivolto a tutti i lavoratori con i requisiti d’età e contributi e può essere chiesto anche senza lasciare il lavoro. Tanto che la platea potenziale è quest’anno di circa 300mila lavoratori e di 155mila nel 2019. Si tratta insomma di un prestito a se stessi offrendo come garanzia la pensione, che sarà tagliata per 20 anni. L’Ape volontaria, dà «più libertà di scelta», dice il premier Paolo Gentiloni e, aggiunge il presidente dell’Inps Tito Boeri, «permette di accedere a un prestito, cosa non facile per gli anziani». Ma è ovvio che bisogna vedere se conviene. Secondo i calcoli del team economico di Palazzo Chigi, la rata ridurrà la pensione netta del 4,5% per un anno di anticipo, dell’8,6% per due anni di anticipo e del 12,25% per tre anni di anticipo, ipotizzando un’inflazione media del 2%. Secondo Stefano Patriarca, dello stesso team, l’Ape sociale «è un’operazione innovativa a costi contenuti». Per Susanna Camusso (Cgil) invece è «troppo costosa». Può convenire, suggerisce Boeri, in particolare «a chi ha problemi di liquidità o a chi ritiene di avere una speranza di vita breve».
In ogni caso è bene valutare i costi. E proprio a questo dovrebbe servire il simulatore, anche se in esso il cittadino potrà inserire l’importo presunto della pensione lorda (non quella netta) e riceverà l’indicazione del taglio (questa volta netto) dell’assegno, in base all’importo dell’Ape richiesto (al massimo il 90% della pensione) e della durata dello stesso (cioè con quanto anticipo andrà in pensione, tenendo conto che al massimo può essere di 3 anni e sette mesi, prolungabili di qualche mese per chi andrà in pensione dal 2021 quando dovrebbe scattare un altro adeguamento alla speranza di vita). Presentata la domanda all’Inps, l’istituto certificherà entro 60 giorni il diritto all’Ape e inoltrerà la pratica alla banca per l’erogazione del prestito. Che al primo versamento comprenderà gli arretrati. Chi ha maturato i requisiti tra il primo maggio 2017 (data inizialmente prevista per il debutto dell’Ape) e il Dpcm dello scorso ottobre può chiedere gli arretrati ma solo entro il 18 aprile prossimo. Per questo è bene presenti domanda il prima possibile.