Corriere della Sera, 14 febbraio 2018
Kansas, la corsa dei baby candidati. «Ho 17 anni e sarò governatore»
WASHINGTON La carica dei teenager per conquistare la poltrona di governatore del Kansas. Il primo a farsi avanti è stato Jack Bergeson, diciassettenne studente di Lawrence, cittadina di 80 mila abitanti sul fiume Kaw, tra Topeka e Kansas City, nel bel mezzo dell’America.
Ogni Stato della Federazione stabilisce le regole di funzionamento delle proprie istituzioni, compresa l’età minima per poter ricoprire una carica elettiva. La Costituzione degli Stati Uniti detta le regole per l’eleggibilità al Congresso di Washington: almeno 25 anni di età e 7 di cittadinanza per i deputati; 30 e 9 per i senatori. Le leggi del Kansas, invece, sono contraddittorie. I requisiti per esercitare il diritto di voto sono molto rigidi: almeno 18 anni di età e possesso dei documenti che provino la cittadinanza. Ma codici e regolamenti non dicono assolutamente nulla sui criteri necessari per poter ricoprire la carica massima, quella di governatore appunto.
Lo ha confermato il direttore dell’ufficio elettorale del Kansas, Bryan Caskey al quotidiano Kansas City Star che ha raccontato la storia, diventata rapidamente un caso nazionale: «Nelle nostra normativa non c’è alcun riferimento all’età minima, alla residenza, all’esperienza pregressa. Nulla di nulla». In sostanza, potrebbe risultare eletto un rappresentante politico che non è neanche in grado di votare se stesso.
Il giovane Jack Bergeson ha trasformato questo paradosso in «un’opportunità di grande cambiamento». Si è buttato nella mischia, presentando la sua candidatura per ottenere la nomination del partito democratico. Programma liberal, temperato da una certa dose di pragmatismo: aumento a 12 dollari della paga minima oraria; legalizzazione della marijuana per uso medico e un programma di alta velocità ferroviaria per collegare i centri abitati dell’immenso Kansas. Ma l’effetto immediato è stato un altro: la corsa all’emulazione.
Nella stessa cittadina si sono subito esposti altri tre ragazzi, questa volta sul versante repubblicano. I quattro si sono già ritrovati qualche mese fa nella palestra della «Free State High School» di Lawrence per il primo confronto pubblico. Una performance seguita da una cinquantina di studenti, non tutti maggiorenni. Le immagini diffuse dai siti e dai giornali locali sono curiose. I contendenti sono vestiti in modo quasi identico: giacca blu, camicia azzurra, pantaloni di cotone color cachi. Probabilmente la divisa delle diverse scuole di provenienza. Nessuna provocazione, neanche un pizzico di goliardia, come quella che spinse il regista Michael Moore a candidarsi nel board della sua scuola a Davison, nel Michigan, a soli 18 anni. Era il 1972 e Moore fece notizia in tutto il Paese come il più giovane rappresentante in un organismo pubblico.
Questi diciassettenni si prendono molto sul serio. Ethan Randleas si dichiara fedele alla destra libertaria: via i vincoli per le imprese, in particolare per quelle farmaceutiche. Tyler Ruzich, fa riferimento alla dottrina del «conservatorismo compassionevole»: giusto, per esempio, rafforzare Medicaid, l’assistenza per i più bisognosi. Il più trumpiano è Dominic Scavuzzo: la priorità è diminuire le tasse.
Le elezioni in Kansas sono fissate per il 6 novembre 2018 e nel frattempo i baby-candidati sono diventati sei, in un gruppone che comprende 20 uomini e una sola donna. Alcuni parlamentari hanno deciso di muoversi. Il repubblicano Blake Carpenter ha proposto una legge che fissa a 18 anni la soglia per essere votabile. La norma è passata nella Commissione della Camera dei rappresentanti del Kansas, ma non è detto che completi l’iter in tempo utile.