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 2018  febbraio 14 Mercoledì calendario

Da pizzaiolo d’Argentina a potente del Movimento. Tutti i misteri di David

ROMA È stato il primo consigliere eletto in un Comune. E forse per questo il suo fraterno amico Gianroberto Casaleggio gli dedicò, nel lontano 2008, un post amorevole intitolato «Il consigliere disoccupato». In sostanza facevano una questua per lui, perché l’azienda nella quale faceva il tecnico informatico voleva licenziarlo e i 270 euro da consigliere non bastavano. La questua andò a buon fine e David Borrelli è diventato uno dei più potenti esponenti dei 5 Stelle, europarlamentare e membro dell’associazione Rousseau. Fino a ieri, quando l’ex braccio destro di Casaleggio si è inabissato nelle acque melmose del gruppo misto, come un qualunque voltagabbana. 
È un giallo che fa disperare i vertici. Spento il telefonino, Borrelli è scomparso nel nulla. Perché? «La malattia è una scusa, dài – si disperano gli uomini di Di Maio – mica passi al Misto se stai male, te ne vai a casa». Divergenze politiche? Forse, anche. Del resto aveva detto poco tempo fa: «Di Rousseau non so nulla, Beppe mi ha chiesto di esserci, ma è come se non ci fossi. Sa tutto Davide, che ha tre incarichi».
Ma c’è molto altro in questa sparizione improvvisa. Perché Borrelli è venuto a sapere che le implacabili Iene televisive erano sulle sue tracce. Lo cercavano per chiedergli conto di irregolarità emerse a Bruxelles. A quel punto, Borrelli ha deciso per il black out, con un comunicato incredibilmente avallato dai 5 Stelle europei.
A parlare di lui ai cronisti è anche un ex collaboratore veneto, che racconta di un’ascesa economica improvvisa con molti punti oscuri. A 15 anni da quando faceva il pizzaiolo in Argentina e a 10 da quando faceva la colletta sul blog, Borrelli è diventato improvvisamente più che benestante. Tanto che risulta possedere due case, una a Bruxelles, dove ha l’ufficio, e una a Strasburgo. Ma c’è anche una terza casa in affitto a Treviso, in ristrutturazione per una cifra pari a 100 mila euro.
Tanto, anche per uno come Borrelli che ha fatto il pieno di potere e di soldi. Fu lui a convincere Casaleggio a portare nella giunta Raggi Massimo Colomban. Quel Colomban fondatore della Confapri, di cui è socio, think tank diventato una potente lobby. Un’ascesa verticale, raccontava un’inchiesta dell’ Espresso : «La sua società Trevigroup ha raddoppiato il fatturato dopo appena un anno di attività».
A insospettire ci sono anche i conti europei. A lungo gli europarlamentari 5 Stelle non sono stati tenuti a restituire soldi, come i colleghi italiani. Fino a quando hanno deciso di ridare mille euro e una parte di diaria. Di qui la cifra di 606 mila euro che sarebbero confluite nel fondo. Ma dalle prime verifiche i conti non tornano. Borrelli, da co-capogruppo Efdd, aveva una buona capacità di manovra. Non solo. Era stato lui, con Max Bugani, a organizzare il raduno di Rimini, di poche settimane fa. Molte le domande, nessuna risposta. Borrelli ha preferito chiudersi in una delle tre case con la fidanzata, Maria Angela Riva, al centro di uno scandalo perché assunta da un’altra eurodeputata a 5 Stelle.