La Stampa, 13 febbraio 2018
Influenza, colera e meningite. Le minacce alla salute pubblica
Se il 2017 è stato un anno di emergenze sanitarie, le previsioni per il 2018 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono ancor più preoccupanti. «Da Mosul ai campi sovraffollati di Cox’s Bazar, in Bangladesh, dal colera alla peste, lo scorso anno è stato caratterizzato da disastri naturali, conflitti e epidemie – avvertono gli esperti dell’Oms -. Ma il 2018 può essere anche peggiore se non ci prepariamo, se non preveniamo e non rispondiamo in tempo».
L’allarme dell’agenzia delle Nazioni Unite raccoglie le principali minacce mondiali alla salute pubblica, evidenziando sia l’assenza di farmaci, vaccini e politiche in grado di prevenire delle vere e proprie epidemie, che la necessità di sorvegliare e monitorare con metodi più efficaci le zone a rischio. Nell’elenco dei sorvegliati speciali ci sono infatti le popolazioni protagoniste dei conflitti in corso nel mondo, dallo Yemen al Sud Sudan, dove le parti in causa hanno spesso come obiettivo proprio le strutture sanitarie.
A questi si aggiungono le malattie infettive come colera, difterite, malaria, febbre gialla e meningite. Nel caso della malattia che aggredisce il sistema nervoso centrale a preoccupare è un nuovo ceppo di meningococco C che sta circolando in Africa, anche perché la diffusione avviene in contemporanea con una carenza cronica di vaccini. A chiudere la lista sono la malnutrizione, che è legata a circa il 45 per cento delle morti infantili nel mondo, e le infezioni alimentari. Ogni anno 600 milioni di persone, quasi una persona su dieci nel mondo, si ammala. E 420mila muoiono dopo aver mangiato cibo contaminato.
Tra le preoccupazioni l’arrivo del «Disease X», nuova pandemia di influenza che potrebbe portare a milioni di morti e far perdere l’1 per cento del Pil mondiale. «Un’altra pandemia è inevitabile – concludono gli esperti dell’Oms -. In questo mondo interconnesso, la prossima epidemia globale è una questione di “quando”, non di “se”».