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 2018  febbraio 13 Martedì calendario

I presidi: Scuola senza autorevolezza è solo parcheggio per ragazzi

Sabato scorso un genitore ha aggredito un vicepreside che aveva rimproverato il figlio. Ma dieci giorni fa una professoressa è stata accoltellata da un suo alunno e qualche settimana fa un dirigente scolastico è stato minacciato dal padre di un alunno.
Mario Rusconi, della direzione nazionale dell’Associazione Nazionale Presidi, che cosa sta accadendo nelle scuole?
«Ci troviamo di fronte all’ennesimo attacco. Non mi meraviglio affatto: le scuole hanno perso autorevolezza dopo anni di interventi da parte di istituzioni e governi».
Eppure il Pd sostiene di aver posto la scuola al centro della sua politica di governo in questa legislatura.
«La realtà è sotto gli occhi di tutti. La legge 107 è stata smantellata dai sindacati eliminando tutti gli elementi che potevano dare valore al lavoro dei presidi e dei professori».
A che cosa si riferisce?
«Sono stati immesse in ruolo centinaia di migliaia di persone che non hanno superato alcuna selezione. Il merito che era presente nella legge 107 è stato cancellato a favore di una logica del siamo tutti soldati semplici. L’ultimo colpo di spugna è avvenuto con la ridiscussione del contratto nazionale dei professori tra Aran e sindacati. Invece delle risorse distribuite sulla base di motivi di merito ci troviamo di fronte a risorse distribuite a tutti, a pioggia. È la fine di ogni possibilità di creare un corpo insegnanti motivato. Chi è pigro non trova motivi per smuoversi e chi è bravo non è premiato ma ha lo stesso trattamento di chi lavora molto meno e con minori risultati».
E la demotivazione e la cancellazione del merito sono alla base degli incidenti di queste settimane?
«Fanno parte di una perdita di ruolo da parte della scuola. Il governo ha sostenuto di aver preso provvedimenti miracolosi per il mondo della scuola in realtà siamo soltanto stati presi in giro. Se a livello istituzionale non arrivano riconoscimenti nei confronti del lavoro e del ruolo svolto dal mondo scolastico come possiamo aspettarci che tutto questo arrivi dall’esterno? Fuori dalle scuole ci sono genitori alle prese con la crisi, con i conti da pagare, con mille problemi che un tempo trovavano un argine nel ruolo che veniva riconosciuto alla scuola come istituzione, come pilastro per la costruzione di un futuro e di un’educazione. Ora la scuola è stata derubricata a parcheggio per i figli. Diventa difficile essere autorevoli in questa società e quindi diventa molto più frequente trovarsi di fronte a genitori che prevaricano gli insegnanti e addirittura li aggrediscono».