Libero, 11 febbraio 2018
Ecco i detective che ritrovano Fido
Non si lasciano di certo sfuggire la piccola impronta della zampa maldestra lasciata sulle scale, o quei peli grigi o marroni caduti lungo il viale sotto casa. I “pet detective” sanno quello che fanno quando si tratta di sparizioni di animali domestici. Scovano le tracce più improbabili lasciate da quei cani e quei gatti che abbandonano le mura domestiche per inseguire un odore piacevole o una preda avvistata dal balcone.
“Pet Detective” è la prima ed unica risorsa professionale in Italia specializzata nella ricerca e nel soccorso di animali smarriti», raccontano Andrea Granelli e Dario Maffioli, i due imprenditori bergamaschi che nel 2016 hanno creato la rete di detective per animali unica in Italia. Facile capirne i motivi, se si pensa che nel nostro paese ci sono «più di 300.000 smarrimenti di cani e gatti secondo Assalco Zoomark 2013», spiegano.
Si preparano di tutto punto i detective quando vengono chiamati dal padrone dell’animale sparito. Si infilano i guanti da preda alle mani, per proteggersi dagli artigli dei gatti spaventati o dai morsi dei cani fedeli solo al padrone. Portano con sé telecamere a infrarossi, trappole e droni. Ma prima di andare in cerca per le strade setacciando le buche, battendo i marciapiedi uno a uno, studiano gli indizi, il carattere del fido e come dei veri Sherlock Holmes interrogano i proprietari. Sono trenta i detective degli animali che si muovono da una parte all’altra dell’Italia per scovare cani e gatti dispersi. Professionisti delle sparizioni, formati grazie a un corso specializzato. «Generalmente effettuiamo un massimo di 2 corsi sul territorio nazionale all’anno», spiega Dario Maffioli, «il luogo di svolgimento cambia in funzione delle esigenze del network. Il nostro obbiettivo è quello di raggiungere una copertura capillare sul territorio nazionale. Ogni corso è limitato ad un massimo di 15 studenti, questo ci consente di massimizzare l’apprendimento ed aumentare la qualità della proposta formativa».
Alcuni pet detective scelgono di seguire il corso col proprio cane. «Infatti proponiamo ai nostri professionisti anche un corso di specializzazione per la ricerca su traccia». È il caso ad esempio di Angelo con il suo Teo, dalla razza incerta (forse un Langotto o un Barboncino), ma dal fiuto infallibile e dalla corporatura minuta, capace di infilarsi nei posti più angusti. Dopo un mese dalla formazione i due detective, cane e padrone, hanno scovato Monet, una gattina dispersa nelle campagne ferraresi. Solo pochi mesi fa invece uno dei detective della rete si è imbattuto nel caso di Stella, un micio europeo di appena otto mesi, che da un momento all’altro è sparita di casa. Barbara, la proprietaria, ha spostato i mobili, il divano, rovistato negli scatoloni, sotto ai letti. In ogni angolo della casa Stella non si trovava. Ma un indizio banale ha portato la brava detective Stefania alla soluzione del caso: i genitori di Barbara all’alba erano partiti per la Sicilia e Stella, da brava gatta curiosa, si era incastrata nel vano motore dell’automobile.
COSE BUONE PER ANTEPRIMA