la Repubblica, 12 febbraio 2018
Quando sono nate le arance
In Italia produciamo più di 3 milioni di tonnellate di arance. La varietà più diffusa sul nostro territorio è il tarocco comune che detiene il 42,5% delle superfici totali. Seguono navelina (18,2%), tarocco Gallo (10,4%), moro (9,3%), sanguinello (5,1%), tarocco nocellare (4,5%) e washington navel (2,6%). A testa ne consumiamo 15-16 kg all’anno, ma la buona notizia, secondo Coldiretti, è che i consumi di frutta e verdura sono aumentati del 30 per cento in un anno, anche se siamo ancora sotto i 400 grammi consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con 360 grammi al giorno. Nella classifica dei frutti più amati dagli italiani, le arance arrivano per seconde, dopo le mele, seguite da banane, angurie pere, pesche, clementine, meloni, limoni e uva. A livello mondiale le arance sono invece le quarte, dopo banane, anguria e mele e la produzione mondiale di agrumi arriva a 110 milioni di tonnellate.
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Abbiamo sempre pensato che questo frutto così tipicamente mediterraneo arrivasse dall’Asia, in particolare dalla Cina: il genere Citrus appartiene a piante della famiglia delle rutacee che è ampiamente distribuita lungo tutte le regioni monsoniche dal Pakistan occidentale alla Cina settentrionale, fino al sud dell’India, la Nuova Guinea l’Australia, la Melanesia e le isole polinesiane. Ma finora non era stata identificata con precisione un’area geografica.
Un gruppo internazionale di ricercatori di vari istituti, tra cui lo US Department of Energy Joint Genome Institute diWalnut Creek, California, il Centro de Genómica dell’Instituto Valenciano de Investigaciones Agrarias (IVIA), Moncada, Spagna, e l’AGAP Research Unit dell’Institut National de la Recherche Agronomique (INRA), San Giuliano, Corsica, ha mappato ora più di 60 varietà diverse di agrumi e hanno ripercorso la loro storia filogenetica, dimostrando che 8 milioni di anni fa crescevano solo in un posto: i piedi delle colline dell’Himalaya. Da lì si diversificarono le varie specie e varietà e si spostarono in tutta l’Asia, l’Europa e in Australia, dove a partire da 4 milioni di anni fa si diversificarono secondo un’altra strada.
La regione originaria include l’area orientale dell’Assam, in India, il nord di Myammar e la parte occidentale dello Yunnan cinese. Un frutto fossile che risale al Miocene e che è stato trovato a Lincang, Yunnan, il Citrus linczangensis ha tratti comuni con la maggior parte di tutti gli altri agrumi e probabilmente è molto vicino al loro progenitore.
La zona di origine degli agrumi. La stella rossa indica il punto di ritrovamento del fossile di Citrus linczangensis. Nature
Secondo i ricercatori le specie primitive tra 20 e 5 milioni di anni fa si sono via via diversificate probabilmente in seguito allo spostamento e all’indebolimento dei monsoni, che hanno reso le aree originarie più asciutte. Per esempio hanno confermato che il mandarino cinese è strettamente geneticamente imparentato con le arance, da cui derivano anche tutti i clementini. Mentre il ponciro, detto anche arancio amaro spinoso, che a differenza degli altri perde tutte le foglie in inverno, appartiene ad un altro genere. Il pomelo sarebbe strettamente imparentato con il mandarino, mentre l’arancio amaro è un ibrido di pomelo e mandarino.
Nel corso dello studio, distinguendo tra specie e ibridi, il team ha potuto rintracciare la genealogia e le origini genetiche di tutti i principali agrumi che consumiamo ora e hanno confermato che derivano da un articolato processo di domesticazione effettuato nel corso di migliaia di anni.
Le varietà sono probabilmente nate grazie alla selezione di piante che potevano propagarsi per talea, e non tramite un incrocio di pollini e la formazione di nuovi semi, e si sono poi modificate grazie alla capacità degli agrumi di fecondarsi anche quando il fiore è chiuso.
COSE BUONE PER ANTEPRIMA