la Repubblica, 10 febbraio 2018
Dall’Urss ai Kim. Storia di due Paesi sempre divisi
Partiamo da quando tutto è cominciato. Perché le due Coree oggi sono divise?
Nel 1910 il Giappone occupò militarmente la penisola coreana. Alla fine della Seconda guerra mondiale, l’Urss dichiarò guerra al nemico Tokyo, attaccando la Corea, cosa che allarmò gli Stati Uniti: alla fine, Usa (al sud) e Urss (al nord) si spartirono il controllo della penisola, dividendola lungo il 38esimo parallelo. Ed è in questo momento che al Nord nasce la dinastia Kim: infatti, Kim il-Sung (1912-1994), “presidente eterno” nordcoreano e nonno dell’attuale leader Kim Jong-un, aveva combattuto con i sovietici dal 1941 e nel 1948 dopo divenne “primo ministro”.
Da allora le due Coree quindi non si sono più riunite?
Esatto. Anzi, tecnicamente sono ancora in guerra. Poco dopo il secondo conflitto mondiale, c’è stata infatti la Guerra di Corea, scatenata nel 1950 dall’invasione dei soldati del Nord al Sud e conclusasi nel 1953 con la restaurazione più o meno degli stessi confini e con l’istituzione della “DMZ”: si tratta di una zona demilitarizzata “cuscinetto”, lunga 248 chilometri e larga 4, che oggi divide ancora di più i due paesi. Nella circostanza, venne firmato un armistizio, ma non un trattato di pace.
E da quel momento non c’è stata più alcuna occasione per ricucire i rapporti?
Al contrario, ce ne sono state diverse. Ma tutte, per varie ragioni (incomprensioni, esercitazioni, improvvisi attentati e attacchi militari, programma nucleare del Nord) hanno avuto un esito negativo.
Per questo, la “stretta di mano” di ieri tra il presidente sudcoreano Moon e Kim Yo-jong (sorella del dittatore nordcoreano Kim Jong-un) non va considerata un gesto decisivo. Tra i tanti “riavvicinamenti”, nel 1972 le due Coree, dopo colloqui bilaterali segreti, pubblicarono una storica dichiarazione congiunta per la riunificazione ma mai messa in pratica; nel 1991 fu la volta di un altro storico (ma inutile) accordo di riconciliazione e le due Coree si presentarono addirittura insieme all’Onu; nel 2000, invece, nell’ambito della Sunshine Policy (la “politica del raggio di sole”) il presidente sudcoreano e poi premio Nobel per la Pace, Kim Dae-jung andò in visita nel Nord e lo stesso fece nel 2007, attraversando la DMZ a piedi, Roh Moo-hyun per incontrare Kim Jong-il (il padre di Kim Jong-un). Stavolta il disgelo è arrivato dopo il discorso di Capodanno 2018, aperturista, di Kim Jong-un.
Ma almeno nello sport le due Coree sono state unite?
Sì, più volte: durante la Sunshine Policy, per esempio, sfilarono insieme alle Olimpiadi di Sydney nel 2000, a quelle di Atene nel 2004 e a Torino 2006.