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 2018  febbraio 11 Domenica calendario

Monza, uccide sorella e nipote e le tiene in casa per sette giorni

Le ha uccise e per una settimana ha vissuto in quella casa, vegliando i corpi di sorella e nipote. Finché, nel pomeriggio di ieri, non ha accusato un malore nel bar «Al sagrato» di via Kennedy, centro di Ornago, nel Monzese. Paolo Villa, o «Paolino», come tutti lo chiamano in paese, è un 75enne molto amato: assessore negli Anni 90, presidente dell’Auser, attivo nel volontariato. Appena si è sentito male, mentre i clienti del bar attendevano l’ambulanza, qualcuno ha pensato di correre a casa del 75enne per avvisare la famiglia. Ma al citofono dell’abitazione al secondo piano del civico 29 di via Al Santuario non rispondeva nessuno. La porta non era chiusa a chiave. Così un uomo ha provato a entrare. Subito ha avvertito un odore terribile. La casa era in disordine e in camera, ai piedi del letto, ha trovato i corpi senza vita di Amalia Villa, di 85 anni, e Marinella Ronco, di 52, rispettivamente sorella e nipote del 75enne.
Subito è stato lanciato l’allarme e nell’appartamento sono arrivati i carabinieri del gruppo di Monza e della compagnia di Vimercate. I cadaveri delle due donne erano in «avanzato stato di decomposizione», per terra e con la schiena appoggiata al muro. Sono rimasti lì per giorni, forse una settimana. Nella casa, «maldestramente riassettata», c’erano tracce di sangue. Così come sporchi di sangue erano alcuni abiti femminili e una scopa, forse utilizzati per ripulire le tracce del delitto.
Paolino Villa, intanto, è stato portato all’ospedale di Vimercate in ambulanza. Sembrerebbe sia stato colpito da un ictus. Di sicuro i medici ritengono che avesse bevuto. Per tutto il pomeriggio è stato piantonato dai carabinieri che, alle 22, hanno iniziato a interrogarlo. Difficile stabilire come siano morte le due donne: bisognerà attendere gli esiti dell’autopsia e una prima ispezione sarà effettuata già nella mattinata di oggi all’obitorio di Milano. Ma, secondo l’ipotesi più accreditata dagli investigatori, coordinati dal pm Emma Gambardella della procura di Monza, a ucciderle è stato proprio lui, Paolo Villa, quell’uomo tanto benvoluto che, negli ultimi tempi – racconta la gente in paese – era «diverso, sempre più trasandato». Nessun provvedimento, al momento, è stato preso nei suoi confronti.