Il Sole 24 Ore, 11 febbraio 2018
Raimon Panikkar. Un diario dell’anima
Bonn, 2 novembre 1937
Celebrazione dei morti. Primo giorno all’università. Ambiente freddo. Sempre solo e sembra sia quello che più mi piace. Difficoltà come sempre nel momento di scegliere le materie, ecc.: Tedesco, Geometria analitica, Chimica, Filosofia. Non trascurare lo sport. Leggere e assimilare.
Barcellona, 10 agosto 1939
Sono arrivato a Barcellona il 4 agosto, sono partito da Bonn il 20 luglio attraversando Svizzera e Italia in bicicletta. Mamma mi dice di parlare spagnolo e papà dice di no. Sinceramente: quel che credo che mi piacerebbe fare è studiare teologia all’estero e durante le vacanze venire in Spagna e lavorare nell’officina della fabbrica. È chiaro che questo sarebbe per due o al massimo tre estati. Papà si aspetta che lo aiuti.
Barcellona, 30 dicembre 1939
Messa di mezzanotte a Montserrat. Bellissima! Misto di divino e di mondano. Alla sera un amico mi ha chiamato per andare a trovare un sacerdote di Madrid, Escrivá (si tratta di Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei, ndr): l’apostolato intellettuale, la formazione individuale, la conquista della cattedra e di tutta l’intellighenzia mondiale e il monopolio della cultura. Il dovere dello studio, che è orazione, la strategia e cautela del serpente.
India (Tiruchirapally-Annamalai-University) 24 marzo 1955
Non posso sovrastimare le mie forze fisiche e psichiche. Il digiuno, la calura e le scomodità mi hanno provato. Si nota poco, ma è troppo. Mi sono reso conto che l’essenza, la particolarità e l’unicità del cristianesimo non risiede in un livello filosofico-intellettuale, non nella dottrina, ma in Cristo.
India, 9 gennaio 1956
Andato a Sevagram (l’Ashram di Gandhi). Gandhi è un grande uomo, ma i suoi collaboratori non sembrano aver avuto in dono molta saggezza. Incontrato la signora x che dirige la Basic Education School. Ha sgridato la figlia di Raghavam perché vuole scrivere su Gandhi e indossa un sari di seta. Interessante vedere la reazione contro ogni ordine moderno (non vogliono l’elettricità, ecc.).
Calcutta, 8 ottobre 1956
Visitato il quartiere povero e Madre Teresa. Mi convinco sempre più che c’è solo una cosa importante e questa è il Regno di Dio in noi. È necessaria non solo una vita interiore soggettiva, ma anche una vera vita spirituale cristiana concreta.
Banaras, 4 aprile 1957
Cristo è risorto, è con me e in me: io sto vivendo una vita da risorto; ma come per il Maestro, il cammino che il discepolo deve seguire, anche se interiormente, è la totale assunzione del tutto sulla Croce. Ma la Croce non è una cosa negativa, è l’immolazione del mio ego e la risurrezione di Cristo in me.
Roma, 1° luglio 1960
Ho cercato di dire una Messa veloce (che è una vergogna) e senza le ultime orazioni per rimanere nei 30 minuti come richiestomi. Non posso, Signore: mi sembra fare della Messa una pantomima. Signore, se mi tolgono persino la Messa che mi resta?
Roma, 29 settembre 1962,
San Michele
Oggi è stato il sedicesimo anniversario della mia ordinazione sacerdotale. È il mio unico punto fermo. Loro sono delusi di me e io di loro. E tuttavia credo di avere lo Spirito. Non venire considerato, non avere alcun prestigio mi fa bene. Anche essere completamente mortificato è salutare. Con Te, Signore, vorrei rimanere unito interiormente: Tu mi conduci alla meta. Leggo Meister Eckhart di Lossky. Questo mi entusiasma! Lì sono io! Oggi vorrei dedicare l’intera giornata solo a Te – e a me, a noi due: a Te in me, a me in Te.
Roma, 2 ottobre 1963
Non solo non sono autorizzato a intervenire in pubblico, ma ora non posso neppure pubblicare. E oltretutto, mi è anche negata la possibilità di visitare Bassotti e Dossetti, come volevo fare. Con Mons. Malenfant devo parlare oggi: lui vuole assolutamente che io ritorni in India.
Milano, 6 gennaio 1964. Re magi [Epifania]
Ieri sono andato a Bologna e ho parlato con Dossetti. Mi ha fatto bene. Secondo lui il mio posto è l’India e non devo mancare alla terza seduta del Concilio. Ora dovrò gradualmente cambiare [lingua] e passare all’inglese – purtroppo. In India devo essere completamente libero e fare ciò che mi suggerisce lo Spirito. Ora non possono esserci scuse: né l’Opus né qualsiasi altra cosa. Dio aiutami!
Sull’aereo Madrid-Rio de
Janeiro, 20 aprile 1965
La mia passeggiata da solo per le strade di Madrid, ieri, dalle dieci della notte fino alle 12,30 avrebbe meritato un poema: solo, carico, espulso, stanco, senza poter vedere gli amici e passeggiando per strade le cui pietre mi conoscono. È stato duro, però sono contento, Signore. Vedo la tua mano. Credo che si realizzi in me questa doppia o tripla esperienza di sintesi: quella di Oriente e di Occidente, di Filosofia e Credenza (con le sue implicazioni) e quella del mondo tradizionale e del mondo contemporaneo. Quest’ultima è quella che mi pare di vivere adesso. Rivedo la mia vita di cui posso fissare le tappe più significative: 1945 – rottura con la mia famiglia (per non citare 1936-1940, ecc.); 1946 – sacerdos in aeternum; 1948/9 – amicizia con C, rinuncia, sublimazione e inizio della mia“cattiva carriera” nell’Opera; 1950 – esperienze di Salamanca: vita familiare e apostolica: l’ideale dell’Opera; 1950 – la purificazione di Roma e la morte totale (di fronte alla calunnia e all’ostracismo – di entrambe le parti); 1954/5 – la scoperta dell’India; 1958 – la scoperta di me stesso – ritornando in India dopo aver potuto confrontarmi con l’Occidente e l’inizio della libertà spirituale; 1960/3 – l’esperienza romana; 1964 – la sintesi in India: vocazione teandrica. Ed ora questo viaggio di tre mesi in Sud America per consolidare posizioni, arricchire la mia esperienza e seminare un po’.
Kyoto, 2 ottobre 1965
La visione cosmica di Cristo. Come sei presente, oh Cristo, in quelle persone che hanno altre credenze, altre morali, altri mondi religiosi! È una cosa affascinante la visione della tua Presenza ovunque e nel mezzo di ogni religione e di ogni essere. Ma allora cosa ne è della Chiesa? Vorrei poter descrivere la mia visione. L’Ecclesia dell’Universo, la sacerdotessa del cosmo che serve ogni essere, che prega per tutto, che considera se stessa in unione con Cristo nel cuore dell’essere e in unità con l’intero Sacerdote di Dio, Mediatore dell’Assoluto, Servitore dell’Uomo, Amante della Creazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Martedì 13 febbraio, alle 17, nella sala Verde della basilica di San Carlo a Milano (c.so Matteotti 14), Milena Carrara Pavan presenterà «L’acqua della goccia. Frammenti dai Diari» di Raimon Panikkar (Jaca Book, pagg. 286, € 25). Interverrà il maestro Jordi Savall. L’immenso corpus dei «Diari» fu affidato alla Pavan dallo stesso Panikkar (foto) e questo libro – di cui anticipiamo alcuni stralci – è la prima pubblicazione.