Il Sole 24 Ore, 11 febbraio 2018
La caccia all’oro è costata 38 milioni
Nei Giochi dalla partecipazione record anche l’Italia recita la sua parte. La squadra tricolore atterrata in Corea del Sud conta 121 atleti, numero mai registrato in precedenza in una rassegna invernale oltre i confini nazionali. Solo a Torino 2006 gli azzurri furono di più.
In 32 solcheranno il ghiaccio con i pattini, mentre 89 calcheranno neve e budello. Con la tavola ai piedi scivolerà sul manto candido il più anziano del plotone, lo snowboarder Roland Fischnaller, 37 anni compiuti in settembre.
L’altoatesino è anche il veterano a cinque cerchi, avendo alle spalle già quattro partecipazioni: Salt Lake City 2002, Torino 2006, Vancouver 2010 e So?i 2014.
La più giovane del team indosserà invece la tuta aerodinamica per lanciarsi dal trampolino e sfruttare gli sci come ali: l’esordiente saltatrice Lara Malsiner, nata il 14 aprile 2000, è la prima millenial olimpica azzurra.
Scorrendo le località di nascita a farla da padrone è l’Alto Adige con 47 atleti, mentre l’unica regione del Centro-Sud rappresentata è il Lazio: a Frascati è nata la pattinatrice di velocità Francesca Lollobrigida (lontana parente dell’attrice Gina), a Roma lo sciatore Matteo Marsaglia e il pattinatore Matteo Rizzo.
Come da tradizione azzurra, la disciplina più corposa è lo sci alpino, a quota 20, seguito dal fondo con 15 atleti. L’Italia sarà presente in 14 discipline su 15 con l’unica casella vuota dell’hockey. Arianna Fontana, portabandiera venerdì nella cerimonia d’apertura, è la più medagliata del lotto con un argento e quattro bronzi olimpici in cascina.
L’obiettivo della carica dei 121 – 73 uomini e 48 donne – è far risuonare l’Inno di Mameli, melodia inascoltata quattro anni or sono in riva al Mar Nero. A Sochi l’Italia raccolse otto podi, con due secondi e sei terzi posti, perciò la vittoria manca dallo slalom di Vancouver 2010, quando Giuliano Razzoli salvò il bilancio della spedizione.
Per invertire la rotta e rivestirsi d’oro il Coni ha investito massicciamente nell’ultimo quadriennio, assegnando 35,6 milioni di euro alle due federazioni interessate: 23,2 milioni alla Fisi, sport invernali, e 12,4 milioni alla Fisg, sport del ghiaccio. Altri 2,1 milioni di euro sono finiti direttamente agli atleti del club olimpico e alle promesse olimpiche. Nel biennio 2015/16 80mila euro sono stati invece spesi per allenamenti e raduni, mentre 196mila euro per la ricerca e lo sviluppo dei materiali e delle attrezzature da gara.
D’azzurro vestiti gli italiani gareggiano per la gloria personale, l’onore della patria e anche per portare a casa qualche soldino: ai raccoglitori d’oro vanno 150mila euro, mentre 75mila euro spettano ai conquistatori d’argento e 50mila a chi si riveste di bronzo. I medagliati la sera sono festeggiati a Casa Italia, nello Yongpyong Golf Club ad Alpensia. È qui che il Coni ha allestito il luogo d’incontro per atleti, giornalisti e sponsor.
Oltre ai prodotti del Made in Italy ampia visibilità per le aziende che hanno investito sulla spedizione tricolore. I partner principali sono EA7 Emporio Armani, Kinder + Sport, Unipol Sai Assicurazioni, Toyota e Samsung, mentre nella categoria partner ufficiali rientrano Herbalife 24 e Coca Cola.
Novantadue sono i Paesi iscritti ai Giochi con sei esordienti: Ecuador nel fondo, Eritrea e Kosovo nello sci alpino, Malesia nel pattinaggio figura, Nigeria nello bob e nello skeleton e Singapore nello short track. Gli oltre 160 russi gareggiano da indipendenti, mentre la Corea del Nord ha inviato 22 rappresentanti in 5 discipline. Il gruppo più numeroso è quello statunitense (242 atleti), mentre i padroni di casa sono 144.