Il Messaggero, 10 febbraio 2018
Lotta allo smog, dall’Italia 5 miliardi per convincere la Ue
Dai 3,7 miliardi per l’acquisto di autobus ecologici agli incentivi per cambiare le caldaie di casa. Sono alcuni degli interventi inseriti in un dossier voluminoso inviato dall’Italia al commissario europeo per l’Ambiente, Karmenu Vella. Obiettivo: dimostrare di avere messo in campo tutte le misure necessarie contro lo smog ed evitare la maxi sanzione. Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha inserito nel carteggio una lunga lista di provvedimenti, con investimenti di 5 miliardi di euro, «già avviati». Spera così di fermare il deferimento del nostro Paese alla Corte di giustizia europea a causa dei costanti superamenti dei limiti massimi di inquinamento consentiti dalla legge.ULTIMATUM
Il termine ultimo per rispondere era fissato per ieri sera. L’Italia non è sola: altri 8 paesi rischiano il deferimento (ci sono anche Spagna, Germania e Francia per dire); altri due sono già stati deferiti alla Corte di giustizia europea per i livelli altissimi di smog: Bulgaria e Polonia. Galletti: «Nel dossier abbiamo inserito provvedimenti veri, già avviati e finanziati. Se decideranno comunque di deferirci, che di fronte alla Corte di giustizia europea dimostreremo di essere dalla parte della ragione. Il problema, soprattutto nella pianura padana dove gioca un ruolo decisivo l’elemento morfologico che favorisce la stagnazione, è ancora serio; però ci sono stati sensibili miglioramenti, i superamenti annui sono diminuiti anche del 70 per cento».
Parco auto vecchio, traffico, alta pressione, ma anche agricoltura e utilizzo di legna e pellet per riscaldare: sono molti i fattori che incidono sull’inquinamento. Nel 2017 le città che hanno superato i limiti fissati dalla normativa per le polveri sottili (il massimo di 50 microgrammi per metrocubo non deve essere raggiunto per più di 35 giorni all’anno) sono state 39. Come ha ricordato la ricerca Mal’Aria di Legambiente, il record negativo è di Torino (112 giorni), seguita da altre città del nord come Cremona, Alessandria e Pavia. Il centro si salva, soprattutto per ragioni meteorologiche, con l’eccezione di Frosinone, che nel 2017 ha visto picchi di smog un giorno su 4. E Roma? A sorpresa, sul fronte delle pm 10, per la prima volta negli ultimi quindici anni, nel 2017 ha rispettato la legge, aiutata da condizioni atmosferiche benevole, ma il 2018 ci sta già insegnando che la battaglia non è stata vinta: dal primo gennaio all’8 febbraio ci sono stati ben 10 superamenti. Questo il quadro, ma l’Italia cosa sta facendo per liberarsi dallo smog, tutelare la salute dei cittadini ed evitare la condanna dell’Europa? Galletti: «La vera novità è il nostro cambio di marcia. Abbiamo messo in campo investimenti per la riqualificazione dei mezzi pubblici, fondi per cambiare le caldaie e progetti per la mobilità casa-scuola, casa-lavoro. Abbiamo deciso con le quattro regioni della pianura padana una politica comune e questa una condizione chiave».LA DIFESA
Galletti aveva incontrato, insieme ai ministri degli altri otto paesi a rischio deferimento, il commissario europeo per l’ambiente il 30 gennaio e lì aveva illustrato le misure italiane contro lo smog. Ma non è stato sufficiente. Ieri scadeva l’ultimatum, perché Vella ha richiesto un dossier scritto. «Nella lettera – dice Galletti – parliamo anche del Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica: per il 2018 ci sono 160 milioni. Il programma nazionale per il rinnovo del parco degli autobus prevede 3,7 miliardi di euro per la sostituzione dei bus».