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 2018  febbraio 10 Sabato calendario

Tensione a Macerata. Complici di Innocent nel massacro di Pamela

Ci sono altri due nuovi personaggi nella vicenda di Pamela, la ragazza fatta a pezzi a Macerata. Il primo è un tizio di cui non sappiamo ancora il nome, nigeriano, 27 anni. L’hanno fermato alla stazione di Milano mentre stava prendendo un treno per la Svizzera. È arrivata una segnalazione dai carabinieri di Macerata e i carabinieri milanesi sono andati a colpo sicuro prima che quello espatriasse. Il secondo personaggio, anche lui per il momento senza nome né cognome, è un terzo nigeriano, «su cui si sarebbero focalizzate le attenzioni degli inquirenti, sotto interrogatorio in queste ore».  

I nigeriani sembrano piuttosto inclini alla malavita.
Il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, s’è lamentato del fatto che i suoi connazionali si comportano male all’estero. A Lagos, capitale commerciale della Nigeria, esce un giornale che si chiama Vanguard. Questo giornale ha scritto che i nigeriani in carcere all’estero sono 170 mila. Un po’ di questi si trovano anche in Italia. Un altro po’ sta a Macerata. Gli inquirenti stanno passando queste ore a interrogare i nigeriani di Macerata. Lo spaccio minuto passa in qualche modo da lì. Pamela, che era svappata dalla comunità perché non resisteva alla voglia di, droga, è finita in casa di questo Innocent Oseghale. Non sarebbe stato lui a fornirgliela, secondo quanto racconta lui stesso, ma un certo Desmond Lucky (un cognome che significa «fortunato»), di cui si son perse le tracce, a meno che non sia lui l’uomo della stazione di Milano o magari quello sotto torchio a Macerata. di nigeriani ne sono stati sentiti tanti. Gli inquirenti escludono che Innocenti possa aver fatto tutto da solo e per il momento non si pronunciano ancora sulla sua responsabilità nell’omicidio. Potrebbe non aver ucciso lui Pamela. I primi risultati dell’autopsia direbbero che la ragazza è stata colpita alla tempia quando era ancora viva. Le avrebbero dato delle coltellate all’altezza del fegato. Lo smembramento del cadavere è stato compiuto per rendere impossibile la comprensione di quello che le era stato fatto prima. A ferire e poi a sezionare sono state mani molto esperte. Chi è esperto, dalle parti dei nigeriani, in questo genere di cose?  

Continuiamo a parlare dei nigeriani e di Pamela, intanto la povera Jessica accoltellata a Milano da un uomo bianco che guidava il tram numero 15 è sparita dai giornali.
Lei vuol dire che la questione dei migranti e del razzismo sembra l’ossessione di questo momento storico e di questa campagna elettorale. L’assassinio tutto italiano di Jeccisa vale molto meno, mediaticamente, dell’assassinio probabilmente per mano nigeriana di Pamela. È vero, e ci introduce al problema del momento in città, quello della manifestazione antifascista di oggi pomeriggio.  

Non l’avevano proibita?
 
Non l’hanno autorizzata, ma non l’hanno neanche proibita. Il sindaco dem della città, Romano Carancini, ha pregato tutti di restarsene a casa, così come chiede il ministro Minniti. Ma pezzi della sinistra hanno deciso di scendere in piazza lo stesso. Ci saranno i centri sociali e gli studenti, ma anche la Fiom, politici di Liberi e Uguali come Nicola Fratoianni, e di Dema, il movimento di De Magistris. Non ci sarà l’Anpi nazionale, che ha deciso di rinunciare «per senso di responsabilità» ma non ha escluso che alcune sue componenti locali siano presenti. L’Associazione nazionale partigiani ha proposto per il 24 febbraio a Roma una grande manifestazione nazionale con lo slogan #MaiPiuFascismi.  

Il Pd’
Ha accolto la proposta dell’Anpi per la manifestazione del 24 febbraio. Oggi a Macerata non ci sarà. Politicamente, per il Pd, è una situazione ingarbugliata: non manifestando oggi rischia di alienarsi ancor di più l’elettorato di sinistra. D’altra parte Renzi ha da sempre mostrato insofferenza per la retorica dell’antifascismo militante, che considera superata. Il segretario dem ha detto la sua ieri via Facebook: «Quello che mi preoccupa dopo Macerata è l’aumento delle vendite del 1024 per cento del Mein Kampf
. Mi preoccupa quella cultura che bisogna combattere nel modo più efficace possibile». Intanto Salvini ha fatto sapere che, se il Pd sarà in strada a Roma il 24 febbraio, «lo stesso giorno la Lega sarà in piazza del Duomo a Milano, dove aspettiamo tutti i cittadini che vogliono un paese più sicuro e tranquillo e che credono nel progetto della Lega basato sul “prima gli italiani”. Sono curioso di vedere se ci saranno più persone a Roma o più italiani con la Lega a Milano».  

A Macerata, oggi, si rischiano scontri?
Il sindaco ha deciso di chiudere le scuole e di fermare il trasporto pubblico dalle 13.30. Serrati anche i musei, mentre è stato rinviato al 18 febbraio il Carnevale Maceratese, previsto in un primo tempo per domenica. Sono rimandate a data da destinarsi altre iniziative, come concerti e convegni. Un piccolo precedente si è registrato a Macerata proprio nella serata di giovedì con gli scontri tra forze dell’ordine e attivisti di Forza Nuova, i neofascisti guidati da Roberto Fiore. Una quindicina di persone portate in questura e qualche fermo. Un clima di tensione al quale si è aggiunto un altro episodio di sostegno a Luca Traini, il fascista che sabato ha aperto il fuoco su alcuni passanti neri, ferendone almeno 8. Uno striscione con scritto «Onore a Luca Traini» è stato affisso nella notte nel paesino di Morrovalle, vicino a Macerata. Non aiuta nemmeno la dichiarazione di Simone Di Stefano, il candidato premier del movimento neofascita CasaPound, secondo il quale «organizzare cortei dell’estrema sinistra il 10 febbraio, il Giorno del Ricordo per le vittime delle foibe, significa soffiare sul fuoco».