Libero, 7 febbraio 2018
Più slot machine che posti letto. Giochiamo, chissenefrega della salute
In alcuni mancano i medicinali, in altri ci sono quotidiani problemi di ordine igienico-sanitario. E poi ci sono quelli in cui il personale è sempre insufficiente, e ancora quelli nei quali i pazienti vengono abbandonati per giorni in corridoio su una barella. Perché i letti non ci sono. La fotografia degli ospedali italiani è troppo spesso impietosa. Con le dovute differenze fra le diverse regioni, in molti casi le carenze sono gravissime e la salute di chi dovrebbe essere curato è messa a repentaglio. Basti pensare che ogni anno nel nostro Paese circa settemila persone contraggono un’infezione proprio mentre sono ricoverate.
A fronte di questa continua emergenza, il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza ha recentemente reso pubblico un dato davvero impressionante: attualmente in Italia ci sono più slot machine che posti letto in ospedale. Le prime hanno ormai superato la quota di 400mila, mentre i secondi sono fermi a 280mila, a fronte di una richiesta molto più alta. Sembra una curiosità, ma in effetti dà l’idea di quali e quanti siano gli squilibri, a volte incomprensibili, di questo nostro stralunato Paese. E dunque, mentre milioni di persone non sanno dove andare per curarsi, molte altre rischiano di finire nella trappola della ludopatia, la “malattia del gioco”. E chissà se è un caso che lo Stato, mentre da una parte continua a tagliare i fondi destinati alla sanità, dall’altra continua a fare affari d’oro proprio con il gioco d’azzardo: nel 2016 le entrate per l’erario legate per l’appunto a gioco d’azzardo e scommesse sono cresciute addirittura del 22 per cento, arrivando a toccare i 9,8 miliardi di euro.
DUE VELOCITÀ
D’altro canto, quello che emerge è soprattutto la mancanza strutturale di un’organizzazione sanitaria in grado di raggiungere livelli di eccellenza. Certo, il problema non è diffuso allo stesso modo in tutto il Paese. Nell’Italia a due velocità, sono soprattutto le strutture del Sud a soffrire. Un caso emblematico è quello di Pescara, dove l’emergenza è dovuta più che altro alla mancanza di personale. Nella locale Asl mancano infermieri e operatori sociosanitari nelle unità operative di geriatria, ortopedia, chirurgia I e chirurgia vascolare. E così il rapporto fra personale e pazienti, che secondo un recente studio dovrebbe essere di un addetto ogni sei degenti, in questi reparti dell’ospedale Civile sale a un infermiere ogni 15 o 18 pazienti.
E poi c’è il caso, reso noto da una popolare trasmissione televisiva, della mancanza di dosi sufficienti di antitetanica nelle farmacie e negli ospedali di tutta Italia. Un problema, spiegano dall’Aifa, dovuto soprattutto alla carenza di sangue nella maggior parte delle strutture. Innumerevoli sono poi i casi di malasanità, di errori medici dovuti troppo spesso a disorganizzazione oltre che a incompetenza. Uno dei più recenti, a Roma lo scorso novembre, ha provocato la morte di una ragazzina di 14 anni: i medici le avevano diagnosticato una forma di stress dopo un malore accusato a scuola, mentre lei si è spenta per un aneurisma cerebrale.
Come questa ragazza sarebbero circa 45mila le vittime, ogni anno, della malasanità in Italia. Il dato è emerso da uno studio pubblicato da Marcello Crivellini, docente di Analisi e organizzazione di sistemi sanitari al Politecnico di Milano. Secondo la ricerca, gli errori ai danni dei pazienti capiterebbero nel 4-12 per cento dei ricoveri, e nel quattro per cento dei casi porterebbero alla morte.
SOLDI BUTTATI
Come detto, a fronte di numeri come questi, nel nostro Paese si continua a investire sulle slot machine. Nonostante i dati sulla ludopatia siano in costante aumento. Negli ultimi anni gli italiani hanno perso qualcosa come 180 miliardi di euro. Le cifre sono fornite dal Cnca e fotografano un Paese sempre più dipendente dal gioco d’azzardo. Il boom del fenomeno è confermato anche dagli ultimi dati contenuti nei rapporti Espad e Ispad del Cnr: il 43 per cento della popolazione tra 15 e 64 anni ha giocato almeno una volta delle somme di denaro. Ancor più preoccupante è la situazione degli studenti: almeno un milione di giovani, per lo più minorenni, hanno usato soldi per giocare negli ultimi 12 mesi. Ma quanto denaro va via? In media gli italiani spendono 1.500 euro a testa ogni anno per l’azzardo, potendo contare su una slot machine ogni 151 abitanti.