il Giornale, 8 febbraio 2018
La pillola-telecamera che racconta cosa nascondono stomaco e intestino
Facile come ingoiare una pastiglia. Eccola la versione più innovativa degli esami diagnostici: niente cateteri, né tubi, né liquidi di contrasto o anestetici per attutire il dolore. Ma una pillola robot, grande né più né meno di un comune medicinale. E intelligente. Basta ingerirla per dare inizio al viaggio di esplorazione nel nostro corpo, dallo stomaco all’intestino. Fotografa ogni centimetro, rileva temperature, variazioni di ph, anomalie varie e, come in una vera e propria missione, invia in tempo reale tutte le informazioni a un computer esterno, direttamente nel file che riassume la nostra cartella clinica.
È nelle mani delle pillole a microchip il futuro della diagnostica sanitaria e nel settore si stanno muovendo grossi investimenti a livello internazionale, sia per la ricerca sia per perfezionare sempre più il prodotto, in modo tale da renderlo a impatto zero e minuscolo.
LA TERZA GENERAZIONE
Fino a pochi anni fa sembrava fantascienza, è vero, ma un team di ricerca del Massachusetts institute of technology ha perfino messo a punto una capsula, per ora testata sui maiali, in grado di muoversi nel nostro corpo alimentata dai succhi gastrici dello stomaco, che producono una reazione elettrochimica con il rame e lo zinco contenuti nella «navicella». Le pillole intelligenti per ora sono in grado di diagnosticare dal lieve gonfiore intestinale fino ai vari tipi di cancro. Tuttavia in Italia, nonostante siano state inserite nei nuovi Lea (i livelli essenziali di assistenza), sono ancora utilizzate a macchia di leopardo: in Italia si contano «appena» 7mila ispezioni all’anno contro le 25mila della Francia.
Le capsule teleguidate sono giunte alla terza generazione nell’ispezione esofagea e alla seconda generazione per quanto riguarda l’analisi del colon retto. Uno dei primi a utilizzarle è stato il professor Guido Costamagna, alla guida dell’unità operativa di Endoscopia digestiva chirurgica al policlinico Gemelli, che annuncia: «Abbiamo appena concluso la sperimentazione per una sola pillola in grado di ispezionare sia esofago, sia intestino. Servono altri dati ma i risultati finora sono interessanti». I vantaggi della diagnosi con la micro telecamera? «Sono molti – spiega Costamagna – È estremamente utile per indagare cosa c’è dietro alle emorragie non visibili, sanguinamenti cronici le cui lesioni nell’intestino non sono visibili con una colonscopia e che a volte si nascondono nel tratto medio, il più difficile da raggiungere».
INGEGNERIA ANTI CANCRO
La pillola teleguidata è molto utile anche per diagnosticare il morbo di Crohn: «In questi casi effettuiamo un pre test con una capsula biodegradabile – spiega lo specialista – che si scioglie se per caso si blocca in una stenosi». Rispetto al passato, le capsule si sono evolute notevolmente, a cominciare dalle «batterie», più durature e in grado di garantire viaggi più lunghi all’interno del corpo. Qualche anno fa i ricercatori hanno cercato di muovere le pillole con un magnete esterno ma il progetto ha prodotto risultati poco rilevanti ed è stato accantonato.
Ed è proprio sul fronte cancro che si sta lavorando con maggior attenzione, soprattutto negli Stati Uniti. Obbiettivo è realizzare una pillola robot contenente Dna che, una volta ingerita, si leghi ai marcatori tumorali segnalando la presenza delle cellule sospette. Al momento il mini computer è stato testato sui topi malati di tumore al polmone e si è «acceso» correttamente a contatto con alcuni segnali tumorali. La strategia potrebbe anche essere sfruttata per valutare l’efficacia delle terapie oncologiche o per effettuare screening sulla popolazione a rischio ma ancora asintomatica.
IL FILM DELL’INTESTINO
Se per la diagnosi precoce del cancro dobbiamo ancora aspettare un po’, la pillola ad alta ingegneria è già realtà per l’ispezione di alcuni organi e sta piano piano prendendo il posto di esami invasivi e fastidiosi come la colonscopia. Basta che il paziente ingoi la microtelecamera ed il medico può avere la diretta dalle sue viscere in alta definizione. La tecnica viene utilizzata in vari ospedali e riguarda al momento solo un tratto dell’apparato gastrointestinale: l’intestino tenue, cioè quella parte che altrimenti sarebbe molto difficile da indagare essendo irraggiungibile dalla gastroscopia e dalla colonscopia. L’esame dura qualche ora, per dare il tempo alla pillola tecnologica di fare le sue rilevazioni.