Corriere della Sera, 8 febbraio 2018
Nero con gli occhi azzurri
Trecento generazioni prima della Brexit e duecentonovantanove prima di Sting, gli inglesi avevano gli occhi azzurri e la pelle nera. Poiché provengono dalla comunità scientifica, i clamorosi esiti dell’esame del Dna di un fossile umano trovato nella gola di Cheddar sono sicuramente una bufala. Finanziata dalle multinazionali degli scafisti in combutta con la Caritas e la cugina della Boldrini. Secondo studi assai più autorevoli, il primo individuo completamente bianco apparso in Europa sarebbe l’Uomo in Ammollo di una pubblicità risalente al mesozoico della tv. Altre teorie, la cui fondatezza è avvalorata da ben 8 «mi piace» su Facebook, attribuiscono la primogenitura della razza bianca all’Homo Salvinianus, un simpatico bruto con la pelle chiara ricoperta da una felpa riproducente lo slogan paleolitico «Negher ciapa el camel», il cui significato resta tuttora oscuro.La scoperta che il trisnonno degli anglosassoni era più abbronzato di Briatore costringerà i difensori della razza ariana a restringerne i confini alla periferia di Helsinki, dove vive una famiglia che in trecento generazioni si è incrociata soltanto con una renna, ma pallidissima. Resta da capire con chi se la sarebbe presa, quel nero con gli occhi azzurri, se si fosse trovato a girare per Macerata armato di pistola. Forse avrebbe sparato allo specchio.