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 2018  febbraio 07 Mercoledì calendario

Tra M5s e Pd, la campagna elettorale degli hacker

MILANO Storie di pirateria informatica, vicende parallele e intrecciate tra loro e al mondo della politica: un attacco al sito dem di Firenze e una svolta nelle indagini sulle intrusioni nella piattaforma M5S Rousseau. Ieri è stato individuato uno dei due hacker responsabili degli attacchi agostani ai pentastellati: si tratta di Luigi Gubello, 26 anni, studente alla facoltà di Matematica di Padova. Gubello, che si firmava in Rete Évariste Galois, è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Milano per accesso abusivo a sistemi informatici nel sistema Cinque Stelle. Soddisfazione da parte del Movimento. «Chi ha voluto colpire Rousseau lo ha fatto per scopi politici», ha commentato Davide Casaleggio. Secondo lo stratega M5S, «è stato fermato l’esecutore materiale, ma ora spero che vengano individuati al più presto anche i mandanti e gli eventuali finanziatori». Gubello (un «white hat», ossia un hacker etico che testa la sicurezza dei sistemi) dal canto suo si è difeso: «L’ho fatto solo per testare la vulnerabilità del sistema, non avevo fini o motivazioni politiche». A supporto di Gubello si è mossa la comunità hacker italiana con una petizione (su change.org) che nella giornata di ieri ha toccato quota 500 firme.
E proprio ieri si è diffusa la notizia di un attacco di hacker al Pd fiorentino. Il gruppo AnonPlus – che rivendica via Twitter l’incursione – ha diffuso una lista di 2.653 iscritti: «La lista completa degli iscritti al Partito democratico di Firenze, con nomi, cognomi, indirizzi e altri dati». «Ci sono i dati di Matteo Renzi e altri», precisano gli hacker. L’attacco con cui sono stati prelevati i dati (vecchi, sostengono i dem) è «iniziato alle 3.15 di domenica notte: senza alcun dubbio è stato realizzato da professionisti», spiega il responsabile informatico pd fiorentino, Uberto Ardovini. Sulla stessa linea è anche Michele Onorato, esperto di sicurezza informatica, Security office manager di Hitachi systems Cbt: «Non è stata una bravata, è probabile che dietro ci sia un’organizzazione».
Solidarietà al Pd dal governatore toscano Enrico Rossi (LeU) e dai Cinque Stelle, che poi pungono: «Suggeriamo al Pd di elevare i suoi standard di sicurezza, come abbiamo fatto noi ad agosto e auspichiamo che il Garante della privacy faccia tutti i dovuti accertamenti del caso».