La Gazzetta dello Sport, 6 febbraio 2018
Roures e Tebas, la strana coppia che ha rivoluzionato il calcio spagnolo
Uno è partito dalla Liga Comunista Revolucionaria, partito d’ideologia trozkysta, è stato iscritto alla IV Internazionale e durante il regime di Franco è finito più volte in carcere. L’altro viene da Fuerza Nueva, l’ultradestra franchista. Antipodi politici che hanno trovato la loro unione in un’altra Liga, quella che gestisce il campionato di calcio spagnolo. E soprattutto nel business. Perché il catalano e indipendentista Jaume Roures e lo spagnolo (nato in Costarica) e unionista Javier Tebas (12 anni più giovane) sono innanzitutto brillanti manager. «Tebas è un grandissimo professionista che conosco da tanti anni – ha detto Roures – Abbiamo vissuto momenti positivi e altri nei quali è arrivato a denunciarmi in tribunale. Sta facendo grandi cose per la Liga e questo è ciò che apprezzo di lui». L’ideologia politica può tranquillamente passare in secondo piano.
L’ESPANSIONE Insieme i due hanno arricchito, rinforzato, risanato, imbellettato il calcio spagnolo, unendo club che erano divisi, diminuendo l’enorme sperequazione tra società grandi e piccole al momento della divisione della torta televisiva, riducendo sensibilmente il debito delle squadre di calcio col fisco, confezionando un prodotto che se ancora non può competere con i lustrini della Premier League ha ridotto in maniera clamorosa il gap con gli inglesi e ha staccato il resto della concorrenza. Italia in primis. Ed è per questo, in nome di quanto fatto per l’espansione del prodotto Liga e per le evidenti ed elevate capacità manageriali che Urbano Cairo è stato conquistato dal «modello spagnolo» e ha aperto la strada italica alla strana coppia iberica. A Roures Cairo ha affittato una delle due frequenze tv che si è ritrovato in mano acquisendo il Gruppo Recoletos nel pacchetto Rcs (l’altra è affittata a Discovery), con Tebas condivide la visione di sviluppo del calcio.
L’ACCORDO In attesa di capire se Mediapro riuscirà a conquistare i diritti tv del calcio italiano, come ha fatto in Spagna con Liga e Champions distruggendo il monopolio di Movistar Plus, la piattaforma televisiva del gruppo Telefonica che nel 2016 ha versato 2,4 miliardi di euro per ospitare le due competizioni prodotte e trasmesse dal rivale per evitare di perdere la maggior parte dei propri abbonati, e se Javier Tebas, mandato come massimo responsabile della Liga fino al 2021, dovesse rinunciare anzitempo per venire a guidare il nostro calcio spiaggiato, possiamo dare una rapida occhiata a quanto fatto in patria da Roures e Tebas.
DIRITTI COMUNITARI Il catalano ha lavorato in tv e nel 1994 ha fondato Mediapro. Il suo grande amore è il cinema ma è col calcio che ha ottenuto fama e denaro. Dopo aver vinto nel 2015 quella che qui è stata denominata «Guerra del Futbol» contro Audovisual Sport, lo stesso anno Roures ha chiuso un accordo con BeIn Sport per la produzione e trasmissione dello sport sui canali spagnoli. In quello stesso anno il governo approvava il fondamentale Real Decreto per la vendita collettiva dei diritti tv, il capolavoro di Tebas che portò il prezzo netto di quanto incassato dalla Liga (da Mediapro) a 1.635 milioni di euro (da 1.240), con i club che si sono divisi 1.378 milioni. Tebas era entrato nel calcio nel 1993 come presidente dell’Huesca e dopo aver riunito nel G30 i club minori del calcio professionistico spagnolo aveva dato la scalata alla Liga, arrivando alla presidenza nel 2013.
L’UNIONE Tebas è un bulimico del lavoro: nel 2017 al Registro Mercantil spagnolo il suo nome appariva con diversi incarichi, addirittura 64 volte in 46 diverse società. Roures non è da meno. I due hanno unito i propri intenti per il beneficio personale e del calcio spagnolo (il figlio di Tebas vende pubblicità per canali di Mediapro) e hanno anche creato una società, già smantellata, che è finita nel mirino del fisco cosa che ha costretto Tebas a chiedere un prestito di un milione di euro (accordato) alla Liga per far fronte alla multa (preventiva). Ora la strana coppia composta dal trozkysta e dal franchista prova a sbarcare in Italia, gli opposti estremismi che si uniscono in nome del capitalismo.