Corriere della Sera, 6 febbraio 2018
Calciatori che sfasciano i bolidi
ROMA L’asfalto viscido, il sospetto dell’eccessiva velocità, il tasso alcolemico a 1,7 (più di due volte oltre i limiti) accertato dai vigili urbani. Ma della notte brava di Bruno Peres, terzino brasiliano della Roma, rimangono soprattutto le immagini della Lamborghini Huracán ammaccata sulla fiancata sinistra dopo essere volata contro un pino a Caracalla. Hanno fatto il giro del mondo. Anche perché è l’ennesimo incidente che coinvolge un calciatore al volante di un bolide.
Solo nella Roma è già toccato di recente a Diego Perotti, Stephan El Shaarawy, e prima ancora a Lucas Digne. I tifosi poi vorrebbero ancora sapere com’è andata veramente nel 2002 all’Eur, quando Jonathan Zebina finì contro i cassonetti al volante della Ferrari di Vincent Candela, che gli sedeva accanto. L’elenco è interminabile: per tre volte comprende Mario Balotelli (2010 Manchester, 2013 Milano, 2016 Legnano), ma compaiono anche l’ex laziale Keita Baldé (Roma 2014), l’attuale granata Juan Manuel Iturbe (Paraguay 2013), gli ex juventini Arturo Vidal e Martin Caceres (2015).
Incidenti spettacolari e innocui. Ma ce ne sono stati di drammatici: come quello che 25 anni fa segnò la carriera di Gianluigi Lentini (in coma due giorni). Fra i veri miracolati l’ex napoletano Henrique Adriano Buss (2014), il blaugrana Alexis Sanchez (2013). Per non parlare di David Beckham uscito indenne da un incidente vicino a Londra (2014). Nel 2009 è toccato al pluri Pallone d’oro Cristiano Ronaldo a Manchester, l’anno successivo vicino al Meazza al portiere interista Julio Cesar e nel 2016 all’ex rossonero M’Baye Niang, a Milano. Proprio Peres – che la Rete ha subito trasformato in «Ceres», come la birra, in omaggio all’alcoltest – è al secondo botto in giallorosso: sempre all’alba, con una Porsche a noleggio abbattè i paletti davanti al Palazzaccio, a Prati. Allora (era il 2016) multa di 48 euro. Adesso denuncia per guida in stato di ebbrezza e ritiro della patente.
La società di James Pallotta lo ha escluso da Roma-Benevento e richiamato nel giorno di riposo per un allenamento «punitivo» filmato da Roma Channel. Sul web chiedono la sua cacciata. E pensare che a gennaio, dopo aver rifiutato il trasferimento al Genoa, Peres aveva scritto di voler restare «per riscattarmi».