Corriere della Sera, 6 febbraio 2018
Qual è la differenza con eutanasia e suicidio assistito
1 Cos’è la sedazione palliativa profonda, utilizzata da Patrizia Cocco?
È una pratica medica che fa addormentare il paziente senza che si risvegli. Vengono usate le benzodiazepine, una classe di farmaci capaci di indurre perdita di coscienza. Per la prima volta la legge italiana sulle disposizioni anticipate di trattamento (Dat) fa diretto riferimento alla sedazione all’articolo due che riguarda la terapia del dolore, il divieto di ostinazione irragionevole nelle cure e la dignità nella fase finale della vita: «Può essere usata dal medico in presenza di sofferenze refrattarie ai trattamenti sanitari, con il consenso del paziente con prognosi infausta e in imminenza di morte». Ma anche prima del testo sulle Dat la sedazione era praticata nei reparti ospedalieri.
2 C’è attinenza con l’eutanasia?
No, sedazione profonda e eutanasia si differenziano in modo sostanziale oltreché tecnico. La prima ha lo scopo di addormentare, la seconda quella di uccidere. Nel primo caso si induce una perdita di coscienza profonda, nel secondo il medico esegue un’iniezione letale. C’è poi il suicidio assistito che consiste nel mettere un individuo nelle condizioni di togliersi la vita autonomamente con un farmaco letale che gli viene consegnato. Eutanasia e suicidio assistito in Italia sono vietate.
3Quali erano le posizioni sulla seda-zione profonda prima della legge?
Nel 1956 Pio XII si pronunciò a favore della sedazione: è lecito l’uso di tecniche che tolgano dolore e coscienza se anche dovessero abbreviare la vita. La Chiesa ha considerato inalienabile il diritto dell’individuo a non soffrire. Nel gennaio del 2017 il Comitato Nazionale di Bioetica è intervenuto sul tema con un documento che ha chiarito la posizione favorevole purché ricorrano certe condizioni.
4 Quali sono?
Imminenza di morte (in termini di ore o giorni), patologia non curabile, presenza di un sintomo che non può essere trattato con i normali farmaci. Nel caso della Sla il sintomo che diventa insostenibile è la fame d’aria. Con queste premesse il comitato conclude che è legittimo adottare un protocollo di sedazione profonda e continua in quanto è un diritto fondamentale dell’uomo ricevere un adeguato supporto finalizzato al controllo della sofferenza.