Corriere della Sera, 6 febbraio 2018
La cantante col velo che strega la Francia. E twitta complotti
PARIGI Sabato sera la finora sconosciuta Mennel Ibtissem ha trionfato a «The Voice», il talent show in onda sulla prima rete francese TF1. È stato il programma più visto con sei milioni di spettatori, i giudici erano incantati dalla voce e dalla presenza sulla scena, e i social media si sono riempiti di giudizi commossi sulla sua versione di Hallelujah.
Una delle canzoni più interpretate e rovinate di sempre, ma resa da Mennel con ispirazione, intonazione sicura e soprattutto per metà in arabo. Un tocco originale e vincente: oltre alla personalità e alla voce, è piaciuto che la 22enne di confessione musulmana, prima concorrente con il capo coperto nella storia del talent in Francia, rendesse omaggio al capolavoro dell’ebreo Leonard Cohen.
I quattro giudici si sono contesi quella prodigiosa ragazza nata a Besançon da padre turco-siriano e madre maghrebina, mai vista prima, e alla fine lei ha scelto il suo idolo Mika: Mennel adora il cantante nato a Beirut, cosmopolita e poliglotta, e il suo universo musicale «colorato, fiorito, divertente».
Il momento di grazia dura poco. Dopo l’improvviso successo, Twitter, Facebook e Instagram sono subito spulciati a caccia di vecchi passi falsi, che purtroppo per lei vengono trovati.
Il 15 luglio 2016, il giorno dopo l’attentato terroristico islamista di Nizza nel quale furono uccise 86 persone, Mennel Ibtissem scrive: «Va bene, è diventata un’abitudine, un attentato alla settimana!! E sempre per restare fedele al copione, il “terrorista” (tra virgolette, ndr ) porta con sé i documenti di identità. In effetti quando si prepara un colpo sporco la prima cosa da non dimenticare sono i documenti!! #PrendeteciPerScemi». Passano due settimane, il sacerdote Jacques Hamel viene sgozzato davanti all’altare da due jihadisti nella sua chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray, e Mennel scrive di nuovo su Twitter: «I veri terroristi, è il nostro governo».
La rivelazione del sabato sera interpreta Hallelujah e sceglie come coach un artista protagonista della società aperta e del dialogo tra culture, ma poi si scopre che – con sprezzo del paradosso – è anche adepta delle teorie di complotto, incolpa il governo francese per il terrorismo (è la tesi dell’Isis), sostiene il comico antisemita Dieudonné e l’intellettuale islamico Tariq Ramadan (oggi in carcere con l’accusa di stupro).
Philippe Vardon, consigliere regionale del Front National a Nizza, ieri ha scritto alla direzione di TF1 pretendendo l’esclusione di Mennel Ibtissem da «The Voice» perché «le sue parole sono un insulto alle vittime e a tutta la città». Imbarazzo dei vertici, che per ora non hanno risposto.