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 2018  febbraio 06 Martedì calendario

Passa lo straniero. La Serie A in tv alla spagnola Mediapro Sky diffida la Lega: deciderà l’Antitrust

«Il vostro modello di calcio è troppo caro, non funziona più. Il tifoso merita di meglio», ha detto il 2 febbraio a «La Stampa» Taxto Benet, fondatore di Mediapro. Così è andata. Ieri, l’assemblea di Serie A ha infatti assegnato all’intermediario indipendente, con sede a Barcellona, i diritti tv della Serie A per il triennio 2018-21 per 1.050.001.000 euro, superando di mille euro la base d’asta. Una cifra che potrà toccare il miliardo e 400 milioni con Coppa Italia e Supercoppa, non inserite nel pacchetto finito all’azienda catalana, e per le quali a breve sarà fatto un bando a parte. È una scelta rivoluzionaria, quella dei 20 club di A: per la prima volta dal 1993 (prime gare su Telepiù) hanno dato il campionato ad un’azienda straniera, che non opera in Italia. Gli utenti avranno la possibilità di vedere le partite ovunque. L’obiettivo di Mediapro è infatti produrre le partite e rivenderle agli operatori del digitale, del satellitare e telefonici. I colloqui con i broadcaster inizieranno nei prossimi giorni. Per quanto riguarda le modalità, dunque, tutto è in divenire.
Partite in otto orari diversi
La certezza per ora è una: come previsto dal bando le finestre su cui saranno spalmate le gare passano da 5 a 8. «Il segnale importante di MediaPro è la centralità del tifoso e del prodotto calcio», sottolinea Paolo Nicoletti, vice commissario di Lega. Che aggiunge: «C’è una crescita significativa del valore del nostro calcio». In effetti, stando ai numeri la A ha ancora un valore. Si è passati dai 946 milioni del triennio passato al miliardo e 50 del prossimo. Un incremento che ha permesso alla A (coppe escluse) di superare la Bundesliga, ferma a 1.160 milioni fino al 2021. Una vittoria tanto per la Lega di A quanto per l’advisor Infront: tra diritti domestici e internazionali le entrate sono aumentate del 26%. Con l’assegnazione a Mediapro «non sarà stravolta nessuna abitudine», spiega l’ad di Infront, De Siervo. Intanto, in attesa di altre e più specifiche garanzie finanziarie da parte di Mediapro, Mediaset resta in attesa di conoscere le intenzioni degli spagnoli senza preclusioni ma senza l’intenzione di offrire cifre monstre. Sky non ci sta. La tv di Murdoch ha diffidato la Lega dall’assegnare i diritti in questione, chiedendo di considerare l’offerta di Mediapro inammissibile. Secondo Sky i catalani non opererebbero come intermediario, ma da operatore della comunicazione. In tal senso, l’Antitrust avrà 45 giorni per esprimersi sull’assegnazione. Una diffida che secondo i giuristi ha poche possibilità di essere accolta. «A volte si deve saper perdere», dice De Siervo. «L’obiettivo è vendere più calcio, collaborando con le piattaforme», dice Jaume Roures, presidente di MediaPro.