Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  febbraio 06 Martedì calendario

I conti sbagliati di Berlusconi sui migranti

«Oggi in Italia si contano almeno 630mila migranti, di cui solo il 5 per cento, e cioè 30mila, ha diritto di restare in quanto rifugiati e cioè fuggiti da guerra e morte», ha detto Silvio Berlusconi domenica 4 febbraio in un’intervista al Tg5. «È una bomba sociale pronta a esplodere perché vivono di espedienti e di reati. Devono essere gradualmente rimpatriati», ha detto l’ex Cavaliere che ha citato altre cifre: «Con noi al governo arrivarono 4.400 immigrati, lo stesso numero della scorsa estate in un weekend; Invece con i quattro governi della sinistra ne sono arrivati 170 mila nel 2014, 153 mila nel 2015, 181 mila nel 2016 e 119 mila nel 2017».
 
Sono vere le cifre di Berlusconi?
• No, i numeri di Berlusconi sono gonfiati. In Italia ci sono oggi oltre 5 milioni di migranti regolari e circa 500mila irregolari sprovvisti di valido permesso di soggiorno.
• L’ultimo Dossier del centro studi Idos stima in 5 milioni 359mila a fine 2016 gli immigrati regolari in Italia, l’8,8% della popolazione totale. Cifre simili sono fornite dalla Fondazione Ismu, per la quale al 1° gennaio 2017 la popolazione straniera in Italia ha raggiunto quota 5 milioni 958mila presenze (regolari e non), con un aumento di 87mila unità (+1,5%) rispetto all’anno precedente.
• Per l’Ismu sono 491mila gli stranieri non in possesso di un valido titolo di soggiorno (contro i 435mila alla stessa data dell’anno precedente). L’incidenza degli irregolari sul totale della popolazione straniera presente è quindi dell’8,2%. Solitamente in Europa si considera che gli irregolari siano circa il 10 per cento dei regolari.
• In realtà 630 mila è la quota dei migranti sbarcati in Italia negli ultimi 4 anni, ovvero dal 2014 a oggi. Probabilmente Berlusconi si è confuso con questo, o ha volutamente deciso di citare a sproposito questa cifra.
 
 
• Da aggiungere che, in termini assoluti, l’Italia è solo il quarto paese in Europa per numero di cittadini immigrati (regolari e non), con gli stessi numeri della Spagna. Prima di noi ci sono Germania (10,9 milioni), Regno Unito (8,6), Francia (6,9). I dati sono Eurostat riferiti al 2016].
 
Gli irregolari sono in calo
• Dieci anni fa, nel 2008, erano 650mila gli irregolari in Italia (oggi, come detto sopra, sono poco meno di 500mila). In media 11 ogni mille abitanti. I dati sul 2008 arrivano dal primo censimento fatto dal Sole 24 Ore degli extracomunitari senza permesso di soggiorno, sulla base delle 724mila domande di assunzione presentate per il decreto flussi 2007.
 
Gli sbarchi sono in netto calo.
• I dati del Viminale segnano una netta contrazione degli arrivi via mare: dai 181.436 sbarchi nel 2016 si è passati ai 119.310 del 2017 (-34,2%). Da sottolineare che il calo dei flussi è stato molto più marcato nel secondo semestre del 2017 (-51% a luglio; -81,6% ad agosto; -63% a settembre; -78% a ottobre; -58,5% a novembre; -73% a dicembre).
• Berlusconi dice il falso quando dice che con loro al governo gli sbarchi arrivarono a 4.400. Nel 2011, ultimo anno in cui Berlusconi era il capo del governo, furono 64 mila.
 
Le domande di asilo sono in crescita.
• Le domande di asilo sono state 130mila nel 2017, in crescita rispetto alle 123.600 del 2016 e alle 84mila del 2015. Al primo posto ci sono i nigeriani con oltre 25mila istanze.
Quanto alle domande esaminate lo scorso anno, sono state 77.562. Quelle respinte sono state circa il 60% (46.176). La protezione internazionale è stata accordata in oltre 12mila casi: a 6578 persone è stato riconosciuto lo status di rifugiato e a 5.680 la protezione sussidiaria. Mentre in circa 19mila casi è stato rilasciato il permesso di soggiorno per protezione umanitaria.
• Berlusconi dice poi che solo il 5 per cento di queste 630 mila persone sbarcate in Italia ha diritto a restare in Italia «in quanto rifugiati e cioè fuggiti da guerra e morte». Non è vero: hanno diritto di restare in Italia i rifugiati veri e propri, coloro a cui viene concessa la protezione sussidiaria e coloro a cui viene concessa la protezione umanitaria. Sommate insieme, queste tre categorie formano circa il 40 per cento di coloro che fanno richiesta di asilo, e non il 5 per cento come dice Berlusconi [il Post].
 
Quanti rimpatri ci sono stati?
• Il Viminale ha reso noto che nel 2017 sono stati rimandati nei Paesi d’origine 6.340 stranieri irregolari dall’Italia – erano 5.300 nel 2016, con una variazione percentuale positiva del 19,6%. A parte i costi dei voli di rimpatrio, con agenti e misure di sicurezza annesse (si stimano circa 4mila euro a espulso) per realizzare i rimpatri bisogna stipulare prima gli accordi di riammissione con i quali gli Stati di provenienza dei migranti si impegnano a riaccogliere i propri cittadini.
 
Quanto costerebbe l’idea di Berlusconi?
• Vladimiro Polchi su Repubblica ha calcolato che, con il sistema attuale, rimpatriare 600mila immigrati costerebbe 2,4 miliardi di euro. Scrive Polchi: «La verità è che la macchina delle espulsioni da anni non gira a pieno regime. Il complesso meccanismo di contrasto all’immigrazione irregolare, fatto di Cie, accordi bilaterali e rimpatri è infatti in stallo da tempo. Un sistema imponente che dà miseri frutti. E i costi sono altissimi. Lo dimostra il racconto di quanto avvenuto il 19 maggio 2016: un rimpatrio forzato-tipo, fotografato in dettaglio da un rapporto del Garante dei diritti dei detenuti. L’aereo è un charter della Bulgarian Air affittato dal Viminale. Il piano di volo è da Fiumicino a Hammamet, con scali a Lampedusa e Palermo. I tunisini da espellere sono 29 e ben 74 gli accompagnatori: un funzionario della polizia di Stato, un medico, un infermiere, due delegati del Garante nazionale dei detenuti, 69 agenti di scorta non armati e in borghese. Fascette in velcro legano i polsi dei passeggeri. E poi: perquisizioni, carabinieri in tenuta anti-sommossa, riprese video, audizioni di due funzionari del consolato tunisino. Una spesa stimata in 115mila euro. Fanno quasi 4mila euro ad espulso. E moltiplicato per i 600mila di cui parla Silvio Berlusconi, fanno 2 miliardi e 400 milioni di euro».
 
Quanti immigrati nei vari centri di accoglienza?
• In base ai dati del Viminale, a fine 2017 i migranti presenti nelle varie strutture di accoglienza erano 183.681 (suddivisi centri di accoglienza straordinaria – Cas; sistema di protezione Sprar gestito dagli enti locali e i centri di prima accoglienza). Le Regioni più coinvolte nell’accoglienza sono: Lombardia (26.519 migranti; 14%), Campania (16.677; 9%) e Lazio (16.447; 9%), Sicilia (13.87; 8%).
 
Come funzionano i Cie?
• Oggi in Italia i Centri di identificazione ed espulsione attivi sono sei: Bari Palese, Brindisi, Caltanissetta, Crotone, Ponte Galeria a Roma e via Brunelleschi a Torino. Se nel 2015 solo il 51,7% dei 5.371 migranti trattenuti nei Cie è effettivamente rientrato nel proprio Paese, nel 2016 la percentuale è scesa al 48,3% e il numero dei trattenuti a 2.984. Anche per questo, nel febbraio 2017 è stato varato il decreto legge Minniti-Orlando, che prevede il potenziamento dei centri di identificazione e maggiori risorse per eseguire i rimpatri. Ma prima bisogna lavorare sugli accordi di riammissione, ossia i trattati con i quali gli Stati di provenienza dei migranti si impegnano a riaccogliere i propri cittadini. Sono pochi quelli stipulati a livello di Unione europea (solo 17). Negli altri casi ogni Paese fa da sé. L’Italia ha stipulato trattati che funzionano bene con Tunisia, Nigeria, Egitto e Marocco. Ma non è abbastanza. 
 
Quanti stranieri nelle carceri?
• Nelle 190 carceri italiani un detenuto su tre è straniero. In base ai dati del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) in totale i detenuti presenti a fine 2017 nelle carceri italiani erano 57.608, di cui 19.745 stranieri, ossia il 34,3% del totale. Tra le nazionalità al primo posto marocchini (3.703), seguiti dagli albanesi (2.598) e dai rumeni (2.588). Poi i tunisini (2.112) e i nigeriani (1.125).
 
La polemica politica degli ultimi giorni
• Dopo aver parlato di 600mila migranti irregolari, Berlusconi ha proposto un pacchetto sicurezza: «Queste persone le prendiamo con norme di polizia per le forze dell’ordine e i militari, con il poliziotto di quartiere, e con il ritorno a operazioni come Strade Sicure del 2010, con i militari in strada. Per individuarle tutti potranno segnalare le presenze e queste persone saranno intercettate». Poi si ricorrerà, dice ancora Berlusconi, «a navi di Stato, e anche aerei pubblici, con cui li riporteremo nei Paesi di origine, dove però dovranno esserci stati dei Trattati di accoglienza». 
• Invece la ricetta Si Matteo Salvini prevede «espulsioni a tappeto», potranno restare in Italia solo i migranti regolari.
• Per Matteo Renzi «l’immigrazione dipende da due fattori: coi trattati di Dublino ogni Paese gestisce l’immigrazione da solo, ma quegli accordi che ora Berlusconi contesta li ha firmati lui nel 2003. E se in Italia arrivano i migranti è perché qualcuno ha fatto la guerra in Libia e il presidente del Consiglio era Berlusconi». Renzi ha anche ricordato che «è stata la Bossi-Fini a regolarizzare 643mila immigrati negli anni in cui hanno governato loro».
• Anche per Luigi Di Maio «Berlusconi dimentica che il principale responsabile della bomba sociale dell’immigrazione è lui, l’ha creata lui, bombardando la Libia, firmando il regolamento di Dublino e facendo le politiche di business sull’immigrazione assieme alla sinistra».
 
Conclusione
Riassumendo, Berlusconi dice che «oggi in Italia si contano almeno 630 mila migranti di cui solo il 5 per cento, e cioè 30 mila, ha diritto di restare in quanto rifugiati». Però non è vero che in Italia ci sono 630 mila migranti, questa è la cifra di chi è sbarcato nel nostro paese tra 2014 e 2015; solo una parte di chi è sbarcato, inoltre, è rimasto in Italia, e tra chi è rimasto alcune decine di migliaia sono state rimpatriate, altri hanno diritto di restare nel nostro paese, altri ancora sono rimasti in Italia illegalmente. Non è vero che solo chi è rifugiato ha diritto di restare in Italia, perché ne ha diritto anche chi gode di protezione sussidiaria e umanitaria: circa il 40 per cento di chi ha fatto domanda ha visto la sua richiesta di protezione internazionale accolta in qualche misura. Infine, sembra impossibile espellere 600 mila persone: la prima ragione è che probabilmente ci sono meno di 600 mila persone che si trovano irregolarmente nel nostro paese. La seconda è che nonostante tutti gli sforzi degli ultimi anni, le forze di polizia italiane non sono mai riuscite a rimpatriare più di 20 mila persone ogni anno [il Post].

(a cura di Luca D’Ammando)