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 2018  febbraio 03 Sabato calendario

Peggiore di Erode: ritratto dell’uomo che odia i bambini

Un uomo si sta muovendo nell’ombra, in provincia di Belluno, per far sanguinare i bambini più piccoli. Gli piace l’idea di vederli soffrire. Gode pensando che un dolcetto trovato tra i giochi si trasformi in un supplizio per frugoletti. Non vuole che muoiano, ma imprimere su e dentro di loro un marchio demoniaco: una cicatrice che ricordi loro per sempre che più forti dei baci della mamma, è la lametta di un uomo cattivo. Chi? Si firma Erostrato. Non è un orco, è peggio degli orchi. Costoro usano violenza, ma credono di essere mossi da uno slancio d’amore. Amore orribile, certo, uscito dai binari della tenerezza per trasformarsi in perversione infame (pedofili del resto sono coloro che amano troppo, altrimenti si chiamerebbero pedofobi). A Cesio Maggiore, quattromila abitanti, nel Nord del Veneto, si aggira un torturatore che pone condizioni ridicole per fermarsi (una statua!). In questo modo si fa credere pazzo e megalomane, e forse lo vuol far credere anche a se stesso, così da mimetizzare un rancore abissale verso le creature più indifese, con i loro riccioli o il ciuffo che gli parte immotivatamente dal cucuzzolo. Perché? Perché sono bambini. 
Erostrato aveva scritto in questi mesi messaggi di minaccia sui muri, ora è passato a biglietti scritti in stampatello con inchiostro rosso. L’ultimo è spaventoso: «Mi concentrerò sui bambini. Dolciumi conditi con spilli, sapone, chiodi e puntine. Barbie e pupazzi con lamette». Ha depositato fuori dal cortile della scuola materna del paese una busta, e in essa c’erano caramelle gommose e colorate, attraversate da spilli. Una maestra d’asilo le ha per fortuna sequestrate per tempo. Vuole essere chiamato Erostrato. Dunque conosce la storia di questo pastore di Efeso, oggi Turchia, che diede fuoco al tempio di Diana per diventare famoso. Se ne parla ancora difatti, ma finì condannato a morte. Incendiare un tempio è molto meno che ferire dei bambini. Il suo ispiratore cercava la fama, lui odia e basta. Costi quel che costi, persino essere preso e ammazzato. 
STRAGE DI NEONATI 
Questo lo rende peggiore di Erode, almeno nelle intenzioni. Il tetrarca di Giudea aveva uno scopo, ordinò la strage dei neonati di Betlemme per consolidare il proprio trono. Agli storici del tempo, tranne l’evangelista Matteo, sfuggì questa mattanza che ci raccapriccia. Era un particolare, un piccolo gradino nella scala della sua gloria. Lo chiamarono infatti Erode il Grande, e la sua crudeltà obbediva a un disegno: il potere. È il terzo dei desideri che muovono l’umanità decaduta. Altro che altruismo: sesso, denaro e potere, fingendo che sia per il prossimo, per il fratello, per il bene comune, per dar gloria a Dio (Erode ampliò magnificamente il tempio di Gerusalemme). In quale dei tre cade questo Erostrato? È fuori quota. È sopra e sotto: odia. E odia gli inermi. 
Facile dire che è follia. Ovvio. Tanto normale non è uno così. In Veneto ci fu il caso di Unabomber, che a imitazione di un americano, seminò il Nord-Est di bombe per punire non si capì quale peccato. Quello faceva terrorismo a-chi-tocca-tocca sulle spiagge, nei supermercati, in chiesa. Questo qua mira ai bambini più piccoli. 
Chi è? Qual è il movente? Qui non si pretende di rubare il mestiere ai criminologi da Fbi, i quali peraltro disegnarono un profilo di Unabomber utile solo a prendere di mira un innocente (per fortuna, l’avvocato Maurizio Paniz seppe dimostrare la falsità delle accuse). 
INFANZIA 
Sofferenze patite durante l’infanzia? Maltrattamenti ed emarginazioni patite da altri bambini, esplose per un fatto traumatico di recente (aver perduto il proprio figlio?). Reazione e invidia per alunni dell’asilo che hanno diritto a tutto, mentre lui a niente, e anzi quei cuccioli di iena sono per lui un tormento come uno spillo, come una lametta che taglia le guance? Mi soffermo su quest’ultima ipotesi. È evidente che la presenza di questi cuccioli di iena lo infastidisce fino a fargli esplodere la dinamite dentro. Come insegnano su Sky, vedi Criminal Mind, i serial killer o potenziali tali si alimentano di giornali che parlano di loro. Dunque se mi leggi, signor Erostrato, mi permetto di confessarti che ti capisco. Siamo in tanti. Ammettiamolo: quei piccolini che ci catturano baci quando siamo di buon umore, e c’ispirano coraggio fino a dar la vita quando li vediamo in pericolo, però sono anche bravissimi a trascinarci con premeditazione fuori dai gangheri, nell’indifferenza di genitori permissivi che li allevano come piccoli alligatori. 
Tutti i bambini credono di essere onnipotenti e immortali. Io ricordo benissimo di essere stato così. Diciamo che ho imparato ben presto a sentirmi stringere la mano da quelle dolci e forti di mio padre e di mia madre, che mi hanno educato a rispettare il prossimo, specie gli adulti. Non si frigna, non si fanno capricci. Al ristorante, in pizzeria, in chiesa, al supermercato si sta buoni e ubbidienti. Erostrato, osserva con obiettività le cose, per favore. Non tutti i bambini imperversano come pipistrelli nelle grotte cercando di succhiare sangue agli inermi. E questo non dipende dal carattere della prole, ma dalla qualità dei genitori. 
MALTRATTAMENTI 
Ci inorridiamo per i maltrattamenti dei pargoli, e meno male. Per reazione, si è diffusa l’idea che sia diritto dei bambini trattare il mondo come loro possesso e gli altri come pupazzi. Balle. Hanno il diritto di essere amati, ma che amore è se, oltre a dargli il latte e il risotto, non gli offriamo anche il buon esempio e qualche sano precetto? 
Per cui, signor Erostrato, hai sbagliato bersaglio. Rinnega le tue minacce ai bambini. Fermati, ragiona. Metti via spilli e lamette. Immagino la tua replica: io sarò peggio di Erode, ma Attila rispetto a costoro era un bravo figlio. Non ti dico di amarli, ma sopportali. Se proprio qualche piccino ti ha irritato, ma proprio tanto, sarai benemerito se ti costituirai ai carabinieri, magari dopo aver rifilato un paio di (simbolici) buffetti ai genitori di alcuni piccoli discendenti di Nerone.